L'apocalisse dello sfogo - anno 2079

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    CITAZIONE (EdwardNewG @ 22/11/2019, 06:08) 
    Ecco, quello era uno sfogo! :risata:

    ma potevate metterlo in contest quello sfogo LOL
     
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    Ecco lo sfogo interpretato "a modo mio" - probabilmente sarà di nuovo leggermente criptico interpretare tutto quello che succede. Se volete potete dirmi la vostra interpretazione di quello che succede nella storia XD


    Titolo: Banchetto infernale


    Story:
    Corre l’anno 2079 e fra non molto le porte dell’inferno saranno aperte – aspetto questo momento da un’eternità.
    Mancano pochi minuti e riesco già a percepire una certa tensione nell'aria - sento l’odore della rabbia. Oh sì, la rabbia –la mia amabile rabbia.

    Eccola… l’ora è scoccata. Cosi ha inizio!

    “Buona caccia” auguro ai miei fratelli e sorelle e mi lancio giù dall'altissimo palazzo sul quale ho tenuto sott'occhio la città. Durante la caduta libera verso terra, chiudo gli’occhi e mi godo l’aria fredda che mi gela il viso. Assimilo gli odori e i colori di questa notte speciale.
    Mi è sempre piaciuto lo scintillio delle luci riflesse sui grattacieli di questa metropoli - la notte è più viva che mai.

    Questa, più di qualsiasi altra notte, sarà mia!

    Una volta giunto sulla strada adocchio la mia prima vittima. Si tratta di un uomo sulla trentina, che in mano stringe una spranga di ferro massiccio. Con passo deciso si dirige verso quello che sembra un palazzo di uffici. Si ferma alla vetrata d’ingresso e osserva il suo riflesso. Il suo respiro è affannato e mia sorella ha già prestato buon lavoro su di lui – vedo come Vendetta è poggiata contro un muro e fumando ci osserva. Le faccio l’occhiolino e metto su il mio miglior fascino, sperando che a fine nottata ci esca una bella scopata. Lei è sempre stata la mia preferita.

    L’uomo è ancora indeciso e quindi gli sto col fiato sul collo. “mmm… mi piace quello che pensi… senti il gusto della tua frustrazione? Pensa a come ti hanno trattato. Ma chi si credono di essere, a licenziarti cosi senza motivo. Era tua la promozione! Tu sei il migliore… fagli vedere chi sei!”
    Ah bene, ecco che stringe per bene la spranga di ferro che ha in mano e solleva il braccio, il suo battito accelera e le mie papille gustative si attivano. La spranga di ferro tocca il vetro e lo frantuma in mille pezzi. La sua rabbia sale sempre di più e io inizio e gustare questa prelibatezza. “distruggi tutto… distruggi!”
    Il gusto è indescrivibile – è sia dolce che amaro allo stesso tempo, come miele di fuoco che scende lungo la mia gola.

    Non male come antipasto.

    Chi è quella figura incappucciata che sta seguendo un uomo, dall'altra parte della strada? Hmm, una ragazza. Percepisco la fredda lama di un coltello le scintilla fra le sue mani.
    “mmm” ecco mio fratello che le vola intorno da un bel pezzo.
    “Sera Anger, non hai altri posti dove essere? Vedi che questo è il mio pasto!” mi dice sfacciatamente.
    “Ahh mio caro Fear, non pensi che c’e ne abbastanza per tutti? Non fare sempre lo stronzo sei quello più ingordo e ciccione di tutti noi, anche peggio di Lussuria!” gli rispondo, mentre poggio la mano sulla spalla della ragazza.
    “Parli proprio tu! Quante volte mi rubi il pasto…svanisci e cerca qualcun altro!” mi ringhia contro.
    “Vecchio ciccione di merda… la paura è per i deboli!”

    “lui è più forte di te… non ce la farai. Ti fará di nuovo del male. Cosa è stato quel rumore? Adesso ti scopre...sta per girarsi” le bisbiglia nell’orecchio.

    “non avere paura…. Pensa a cosa ti ha fatto. Se lo merita! Fallo… dai…. Fallo!”
    Dopo poco mio fratello si leva dalle palle e io posso mangiare in pace.
    L’uomo che stiamo seguendo non si è accorto di nulla e adesso si è finalmente fermato. “è il momento! Dai prima che si gira. Fallo adesso!”
    Stringe il coltello e senza più nessuna paura, ma divorata dalla rabbia pugnala l’uomo al fianco con violenza. Il dolce fuoco dell’ira si espande nella mia bocca e mi scende lentamente giù per la gola. “ti ha fatto del male…. Uccidilo… pugnala…ancora… ancora!”
    66 pugnalate in cieca rabbia – Quell'uomo morirà dissanguato per strada. Ecco che appare di nuovo mio fratello e si avvinghia a lui per gustarsi gli ultimi momenti. La sua bocca diventa sempre più grande, finché la sua ombra non lo copre completamente.

    Cerchiamo il prossimo… ah ecco. “mmmm… che odore… bene!”

    Edited by Yria Blackwood - 22/11/2019, 20:50
     
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    avrei usato altri colori, mi sono fuso gli occhi a rileggere 🤣

    Io li avrei interpretati in tre modi: demoni della mente umana; vampiri; rapaci
     
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    CITAZIONE (Austin Dove ÆÐ @ 22/11/2019, 20:43) 
    Yria
    avrei usato altri colori, mi sono fuso gli occhi a rileggere 🤣

    Io li avrei interpretati in tre modi: demoni della mente umana; vampiri; rapaci

    Ho cambito i colori ...va meglio adesso?
    Cmq "demoni" si avvicina :)
     
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    CITAZIONE (Yria Blackwood @ 22/11/2019, 21:10) 
    CITAZIONE (Austin Dove ÆÐ @ 22/11/2019, 20:43) 
    Yria
    avrei usato altri colori, mi sono fuso gli occhi a rileggere 🤣

    Io li avrei interpretati in tre modi: demoni della mente umana; vampiri; rapaci

    Ho cambito i colori ...va meglio adesso?
    Cmq "demoni" si avvicina :)

    Si grazie mille 💙
     
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    E che cazzo!
    Mica te lo dicono nei film che sono cavoli amari levare un machete quando si incastra tra le costole del tizio che ti ha fatto incazzare.
    Tutto questo casino per un pacchetto di sigarette.
    Non ci si crede all'impennata che ha avuto la vendita di sigarette negli ultimi giorni, non se ne trova una neanche a pagarla oro. Nessuno vuole morire sano di questi tempi...
    Metto il piede sul torace del tizio per fare meglio forza e l'arma si libera con uno zampillo di sangue.
    Cinque cadaveri intorno all'ultimo distributore automatico non ancora svaligiato in città.
    Almeno mi rallegra il pensiero di non averle pagate io.
    Mi volto per tornare all'auto dall'altra parte della strada ma meglio di no. Dei tipi, a dir poco, poco raccomandabili le stanno girando intorno. La lascio a loro, tanto ormai sono quasi fuori dal casino e superata la zona calda la strada dovrebbe essere tranquilla e in caso sono armato, determinato e con le palle girate.
    Continuo a piedi, almeno darò il mio contributo contro inquinamento, effetto serra e tutta quella roba lì. Forse un po' in ritardo ma coma si dice “è il gesto che conta”.
    Faccio un cenno al mio cane che da buon volpino si era nascosto nell'ombra, lontano dai guai.
    Mi sorprende quanto fosse diventato ubbidiente e cauto in quel caos come se sapesse che l'unico posto sicuro rimasto fosse vicino a me.
    Ci incamminiamo tra le vie sporche, piene di immondizia e cadaveri, tra auto incendiate e vetrine distrutte. In lontananza grida di orrore e gioia, gente che soffre, gente che è libera.
    La società è crollata, il mondo conosciuto è in frantumi, ci siamo solo Noi e l'occasione di mostrare chi siamo veramente, liberare ciò che abbiamo sempre represso.
    In un unica parola tutto questo è “sfogo”
    Troviamo un posticino tranquillo e poco illuminato, lontano dal disordine appena prima del sentiero che ci avrebbe condotti al nostro Rifugio.
    Un ultimo sguardo al contenuto dello zaino, che in un lampo di genio non avevo lasciato in auto, per vedere se c'è tutto.
    Contenuto dello zaino: pacchetto di sigarette, torcia, radio, coperta, acqua, bocconcini di pollo (non per me ma per il cane), bottiglia del mio vino preferito, tazza in metallo, fornelletto da campo, caffettiera, caffè, posate, dolciumi vari, felpa pesante se fa freddo, contenitore contenente mezzo chilo di pasta al tonno di cui vado matto e che mi piace anche fredda.
    Per procurarmi tutta quella roba e arrivare fino a lì ho ucciso sette persone, sfasciato due auto, svaligiato un negozio e perso la mia compagna. Avrò tempo dopo per piangerla.
    Certo che se le autorità avessero dato la notizia un po' prima mi sarei organizzato meglio, ma che ci vuoi fare? In fondo è solo la fine di tutto.
    Do un biscotto al cane e un cioccolatino a me. Il sentiero è lungo e ci serve energia per intraprenderlo, ma già mi vedo al nostro Rifugio. Un bel vedere solitario in cima al monte da cui godermi lo spettacolo delle città in fiamme, mangiando pasta al tonno, dolciumi vari, accompagnati da del buon vino, ascoltando musica che qualche stazione che trasmette si trova ancora e aspettando un alba che non giungerà mai.
    Sarebbe stato bello se ci fosse stata anche Lei, sai che bella scopata avremmo fatto in quell'ultima notte. Ma è andata così...
    Ho comunque il mio amico a quattro zampe da coccolare, non sarò solo.
    Rimetto lo zaino in spalla, mi giro per chiamarlo, un sibilo e un dolore caldo.
    Abbasso lo sguardo. Che ci fa una freccia nel mio petto?
    Una risata, un auto che riparte sgommando e cado in ginocchio. Ho dolore e sonno, gli occhi gonfi di lacrime.
    Porca troia, ce l'avevo quasi fatta.
    Vorrei gridare ma non riesco.
    Guardo il mio amico che a sua volta mi guarda tra sorpresa e terrore.
    Ho giusto il tempo per un ultima cosa.
    Con un filo di voce:
    ”ci vediamo sulla Luna, Zeus”
     
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    Cadavere ambulante

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    APOCALISSE 2079


    Anno 2079. Sta per giungere la fine, ma per me sarà solo un nuovo inizio. Non ha senso per me stare a guardare chi festeggia, chi si uccide, partecipare alle loro ultime risse o ai loro ultimi divertimenti. Non me ne faccio un bel nulla, io voglio la libertà. Me ne andrò, io solo so come. La mia invenzione potrà salvarmi.
    BH9, un sistema che negli anni ha accumulato talmente tanta energia in grado di farmi attraversare lo spazio tempo ad una velocità assurda senza il minimo effetto collaterale. Con questo sistema potrò raggiungere una nuova dimensione spazio temporale, un nuovo pianeta dove fondare una nuova era. Lì porterò solo quel che vorrò con me, il resto sarà inghiottito dalla macchia. Ma, prima di andarmene, ho una resa dei conti da compiere: bruciare quel che causò il mio male e veder soffrire chi ha provocato il mio dolore.
    E’ tutto pronto, appiccherò il fuoco e poi azionerò il mio robot dai poteri occulti, di cui sto ultimando la costruzione per compiere la mia vendetta. Una volta azionato, il robot catapulterà chi è causa dei miei mali in una dimensione infernale in cui avverranno torture a comando. Freccia su: aumento intensità della tortura. Freccia giù: diminuzione intensità. Poi ci sono pulsanti di ben 13 differenti colori ad ognuno dei quali corrisponde una tipologia di dolore differente. Uno schermo permette inoltre di visionare le torture inflitte in tempo reale.
    Fantastico, ecco fatto. Il mio robot dai poteri occulti è stato azionato. Intanto, in lontananza, sta bruciando lentamente la mia vendetta.
    Ora non resta che attivare anche il BH9 per potermi trasferire nell’altro spazio tempo. Lì porterò con me le persone a cui tengo di più, i beni essenziali ed un set di apparecchiature tecnologiche; il mio obiettivo è quello di creare una nuova era, tecnologica ma più cosciente. Non potranno poi mancare i miei libri e film preferiti e soprattutto i miei HORROR preferiti, aggiungo anche uno strumento musicale unitamente al mio repertorio di musica.
    Il sistema BH9 mi permetterà inoltre di prelevare elementi da spazi e tempi remoti per portarli con me sul nuovo pianeta. Ho solo poche possibilità ed il numero di elementi passati possibile è limitato. Opto per un paio di figure di scienziati di fine ottocento / inizi novecento che hanno cambiato la storia, un genio noto ed un altro genio dimenticato, un fisico ed inventore troppo spesso sottovalutato. Poi aggiungo un poeta ed uno scrittore. Infine ho due jolly e prelevo dal mio stesso tempo il mio gruppo rock preferito ed uno scrittore di narrativa horror che adoro.
    E’ giunto il momento, premo il pulsante del sistema BH9 e mi preparo ad essere catapultata nell’altra dimensione. Eccomi, arrivo. Sono passati tre secondi, tre minuti, tre giorni, tre anni o forse più? Chi può dirlo. Ora sono qui sul nuovo pianeta, circondata dalle cose che amo di più, su una nuova galassia, una nuova esistenza dove è possibile coltivare le proprie passioni in modo autentico e cosciente, finalmente liberi.


    Edited by BambolinaHorror - 23/11/2019, 18:57
     
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    Svanirò alla luce del mattino; non ero altro che un'invenzione dell'oscurità.

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    ARTEMISIA


    E' così che finirà il mondo, così banalmente, con l'oscurità ad inghiottire tutto ciò che è familiare ai nostri occhi.
    La gente sembra più pazza del solito, vedono la nube avanzare inesorabilmente, hanno paura di perdere le loro insulse vite.
    Per me non è così, io ho già perso tutto, me lo testimonia ogni mattina lo specchio e il dolore provocato dalle ulcere che continuamente si aprono nelle zone più inaspettate del mio corpo da dieci anni a questa parte.
    Queste ultime settantadue ore, sono la rivalsa che ho sempre cercato, l'occasione della vita o della morte.

    Quella sera del duemilasessantanove ambivo a qualcosa di grande, il sogno di tutta la mia vita; le persone hanno vite così differenti, a volte scontate, si accontentano di una famiglia, di un buon lavoro, di una bella auto, io no; io volevo la sapienza, spingermi oltre l'umana comprensione.
    Volevo gestire e indirizzare a mio piacimento l'energia più potente di questo pianeta, solo con le mie mani.
    Mi dedicai per più di venti anni allo studio di tale capacità, finchè non trovai un materiale capace di inglobare e schermare tale energia.
    Feci l'esperimento da solo e in gran segreto, avevo timore che qualcuno potesse rubare la mia sconvolgente scoperta.
    Era notte fonda, la stanza isotopica era illuminata solo dalla luna, non accesi la luce, sapevo che di li a poco una luce potentissima avrebbe illuminato a giorno tutto il quartiere.
    Quella sera doveva cambiare la mia vita ed effettivamente la cambiò, ma non nel modo in cui mi aspettavo.

    Stasera, dopo esattamente dieci anni sono ancora in questa stanza, la mia vita è stata segnata da umiliazioni e derisioni, ma oggi cambierà tutto, anche se per sole settantadue ore.
    Al di fuori della finestra del mio laboratorio, c'è un'umanità impazzita, chi si abbraccia, chi invece trova il tempo di vendicarsi di torti subiti, corpi depezzati e baci mielosi si confondono nelle tenebre di un'umanità allo sbando.
    Prendo il fagotto che mi darà il successo tanto ambito e lo porto al petto, lo stringo come una mamma stringe il proprio bambino.
    Tutti vedranno la mia scoperta.
    Scendo le scale correndo all'impazzata, poso il fagotto nella piazza del paese.
    Le persone sono occupate a respirare le loro ultime ore di vita, non badano a me, questo è un gran vantaggio a cui non intendo rinunciare.
    Mi cospargo le mani con la soluzione che mi permetterà di maneggiare l'energia, srotolo il panno dove è avvolta la sfera della mia gloria, la tocco, è liscia e fredda, mi avvicino e la bacio, ha un gusto metallico quasi alcolico, deve essere questo il gusto della vittoria.
    Le ho dato un nome: “Artemisia”.
    Se potessi ci farei l'amore, perfetta nelle sue forme più di una donna vera, senza rughe, non invecchia, pericolosa più di chiunque altra.
    La tengo tra le mie mani, la sento scivolare, mi cade in terra, sento le due barre di plutonio toccarsi, poi vento caldo e una luce accecante viola, vedo l'insulsa umanità accorgersi di me, guardarmi stupita, vedo i loro corpi cambiare mille forme, le loro carni lacerarsi, le loro membra evaporare.
    L'esperimento è fallito ancora, ma finalmente il mondo si è accorto di me, l'energia si espande nell'aria calda e io fluttuo con essa, non sono più, non esisto più-

    <<ehi storpio sveglia>>
    Apro gli occhi a queste sgradevoli ma familiari parole, vedo l'infermiera guardarmi con aria interrogativa, indicando una bottiglia semivuota sul comodino.
    Aspetto che richiuda la porta nell'uscire e mi avvicino alla finestra, in lontananza, una nuvola nera e densa avvolge l'estremità ovest della città, forse c'è ancora tempo penso.
    Ho un sapore amaro in bocca, un mal di testa fortissimo, mi avvicino allo specchio e riconosco il mio sbaglio, lo vedo nelle palpebre mancanti, nelle pustole e ulcere che ricoprono la mia immonda carcassa.
    Prendo la bottiglia e ne leggo l'etichetta: “Artemisia Absinthium”.
    Riguardo fuori dalla finestra e sfiduciato ammetto: “Assenzio, solo assenzio”.
     
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    Sta suonando la sirena.
    E’ ufficialmente iniziato lo Sfogo Annuale, le settantadue ore più lunghe di tutta la mia vita.
    Sono così emozionata, mi tremano le gambe…devo stare calma, cazzo.
    Mi sembra anche meglio del giorno di Natale.
    Ho l’adrenalina a mille!
    Voglio ammazzare quel figlio di un cane del macellaio, ho scoperto nel suo seminterrato un frigo zeppo di teste, braccia e gambe, un secchio di genitali, si diverte a cucire lembi di pelle per poi appenderli alle pareti. Un vero sadico di merda.
    Settimana scorsa ho fatto un’incursione e ho vomitato per tutta la notte, mi sento ancora quello schifo addosso, nelle narici, fin dentro al cervello.
    Lo sorprenderò di sicuro, in questo momento starà tagliuzzando tutto concentrato con i suoi coltelli , quel porco schifoso…
    Adesso esco e inauguro la balestra che mi hanno regalato, non vedo l’ora di avere davanti quella sua faccia di merda in agoni…AAAAARGH!!! NNGHHH!!! BLEAHH!!! GORGGHGHHHLLLHH!!
    SBAM!!
    ….
    ……
    SGUISSH
    CRICK CROK CROK
    ZAK ZAAK ZAAAK
    CRUNCH
    LERCH LERCH
    MUNCH
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    CITAZIONE (Anita29 @ 23/11/2019, 21:17) 
    FRESH MEAT

    Sta suonando la sirena.
    E’ ufficialmente iniziato lo Sfogo Annuale, le settantadue ore più lunghe di tutta la mia vita.
    Sono così emozionata, mi tremano le gambe…devo stare calma, cazzo.
    Mi sembra anche meglio del giorno di Natale.
    Ho l’adrenalina a mille!
    Voglio ammazzare quel figlio di un cane del macellaio, ho scoperto nel suo seminterrato un frigo zeppo di teste, braccia e gambe, un secchio di genitali, si diverte a cucire lembi di pelle per poi appenderli alle pareti. Un vero sadico di merda.
    Settimana scorsa ho fatto un’incursione e ho vomitato per tutta la notte, mi sento ancora quello schifo addosso, nelle narici, fin dentro al cervello.
    Lo sorprenderò di sicuro, in questo momento starà tagliuzzando tutto concentrato con i suoi coltelli , quel porco schifoso…
    Adesso esco e inauguro la balestra che mi hanno regalato, non vedo l’ora di avere davanti quella sua faccia di merda in agoni…AAAAARGH!!! NNGHHH!!! BLEAHH!!! GORGGHGHHHLLLHH!!
    SBAM!!
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    [“Decorre l'anno 2079 e una grande macchia di oscurità sta inghiottendo l'intero pianeta. Mancano 72 ore e allora anche la città "Horror da Paura" sarà finita.
    Il popolo impazzisce, non esistono più regole, molti si scagliano contro i propri nemici, altri fanno feste dove tutto è permesso!! Tu, cosa farai in queste 72 ore?”]

    Attenzione, pericolo di allerta massimo, riprogrammare la missione, tempo stimato tre giorni, proclamare ordine assoluto e chiarire gli obiettivi della missione: salvare il pianeta Terra dalla sua fine tramite la scrittura : attivazione della modalitá profetica, integrazione massimizzata dell’escatologesi lineare, elaborazione modelli matematici messianici, analisi alchemica dello schema magno operi: inizio. Percentuale di successo: 14,28%, numero di tentativi disponibili: 1.
    Svolgimento tentativo numero 1.


    - Enuma Elish, Primo giorno del Rito dell’Akītu -
    Armaigayddon del Destino



    Opera Sacra Tragica in Tre Atti
    dal Vangelo spocrifo secondo Aaron.




    Atto Zero Giovedí 24:00 2079
    Antefatto
    Monologo letto recitativo.

    Nei laboratori sacri tutto era pronto per l’ultimo esperimento. L’esperimento Omega ebbe inizio a mezzanotte in un giorno imprecisato che avrebbe rappresentato la fine di tutte le cose in 72 ore di tempo relativo.
    L’uomo creó un buco nero con la stessa tecnologia che forniva energia a tutte le nazioni del pianeta. Il buco nero inizió la sua espansione. L’esperimento é stato registrato ed é tuttora in mio possesso.
    L’Europa non esiste piú, il Mediterraneo é scomparso, l’Inghilterra si trova in prossimitá dell’orizzonte degli eventi dove io non posso dirigermi.
    Lí, il tempo si é fermato, ed il terreno si infrange sotto i piedi: prima divora le montagne, lentamente, poi le case, i fiumi, le automobili, tutto risucchiato dentro un vortice immobile basso nel cielo, dalle dimensioni di una nazione, esso é l’ombra del Dio della quarta dimensione spaziale, il tesseratto ne descive le geometrie, e la clessidra é la sua anima. Lo spazio diventa tempo, e viceversa; fin tanto che non mi avvicino all’orizzonte degli eventi, ho ancora tre giorni, e dopo l’umanitá cesserá di esistere per sempre.

    Chi cammina verso il buco, e riesce a tornare indietro, dice di avere assistito ad almeno un’assurditá. La realtá si é mescolata con la legenda, nulla ha piú senso. Chi afferma di vedere il buco, scompare dopo tre giorni o viene arrestato.

    Oggi il buco nero é perfettamente visibile in ogni punto del pianeta non divorato, per questo so che mancano tre giorni al mio risucchio dentro l’orizzonte degli eventi. Adesso che lo vedo anch’io, so che tutti gli altri riescono a vederlo, ed essendomi posizionato alla piú lontana e possibile distanza ortodromica dalla singolaritá, ho deciso di lavorare per sessant’anni alla sua neutralizzazione, salveró tutti con il mio piano infallibile.
    Il buco é fisso, basso, all’orizzonte, e compare contemporaneamente sia a levante che a ponente deformando il panorama come se, in prossimitá di esso, ci fosse il nulla, ogni figura é deformata al suo cospetto. La prima notte, notai che esso ingoia la luce delle stelle in traiettoria, e defoma la visione della luna, cosí come quella del sole di giorno, trasformando la forma dei due astri in spirali di luce.
    Il buco, da questo momento in poi, aumenterá le sue dimensioni esponenzialmente sino a raggiungere la mia posizione, annichilendomi. Nessuno vive piú nelle cittá, chi afferma di vedere il buco, é posto sotto arresto, in alcuni casi é prevista anche la pena di morte.

    Le informazioni radio hanno impiegato molto tempo ad arrivare, raccontano di come il terreno, staccatosi dal suolo, ha creato in cielo le isole galleggianti, dopo di ció, le trasmissioni si interrompono. Adesso nessuno potrá piú mentire o uccidere i testimoni, il buco é visibile a tutti adesso.
    Di chi da lontano vide le isole gallegianti, gli scritti narrano di paesaggi al di lá dell’umana comprensione, il terreno, a volte é inarcato alto nel cielo fino a tangere il buco, e scomparire; tutt’a attorno zolle di terra giganti, cascate di alberi, i mari formano un gigante drago d’acqua che, impetuoso, si riversa dentro al buco dopo sinuose circonvoluzioni aeree, risucchiando tutta l’acqua del pianeta, lentamente.

    Il buco devia il cammino di ogni cosa, non soltanto della luce; chi cammina verso il buco, non desidera piú tornare indietro, ma bensí vuole essere testimone della catastrofe, vuole ascendere alle isole, e toccare il buco per diventare un tutt’uno con esso. Io no. Io devo distruggerlo.
    Penso di non avere scampo, ma non posso arrendermi ora che vedo il buco, perchè ho fatto una promessa: io ho giurato di distruggere quel buco. E vi diró come, quelle che seguono saranno le mie memorie della catastrofe magnifica a cui diedi fine.
    Smisi di dormire, aumentai le assunzioni di caffeina, acqua, frutta secca, mi adattai alle situazioni piú estreme di caldo o freddo, studiai gli scritti, e preparai un piano per distruggere il Mare di Dirac.


    Atto Primo Venerdí 24:00 2079
    La Sala degli Eroi
    Monologo letto recitativo.

    La sala degli eroi fu pronta, il mio gruppo si apprestava ad affrontare il suo destino. Il banchetto avrebbe permesso la benedizione degli Dei, il banchetto é la chiamata agli Dei tutti, la comunione dei Pantheon era pronta. Essi si sarebbero palesati al nostro cospetto perché il banchetto é carne e parole, chi mangia vive, sacrifica la sua morte, e innalza la gloria del suo destino. Prima del banchetto visitammo il Parnaso, e le Muse ispirarono a noi parte del piano, Apollo suonava la cetra, e ci preparammo al banchetto. Durante il pasto, tutte le divinitá furono nominate appropriatamente, i calici si alzarono all’unisono, prima si aprí il Walhalla, e ottenemmo Notung, poi i Campi Elisi, parlammo con i nostri cari defunti: avevamo tutte le armi degli Dei, nell’Averno incontrammo Orfeo cercare la sua Euridice, gli dissimo che qualsiasi cosa fosse successa noi non ci saremo voltati indietro mai, lui si voltó; e i sette abissi dell’Oriente indescrivibili, osservammo R'lyeh per la prima volta, neanche il viscido voleva morire, soltanto il Paradiso non si palesó, quindi seppimo contro chi avremmo dovuto lottare, contro gli angeli, e brindammo, perché a loro strapperemo le penne dalle ali, e ne faremo strumento di scrittura.

    Dopo il banchetto fu tempo di chiedere udienza alle divinitá sumere. Giocammo al gioco dell’Ur, e prima di iniziare a giocare, ognuno espresse e scrisse un desiderio, si benedette autonomamente, devoto ad una figura del pantheon sumero e inizio a giocare dopo il suo autobattesimo.
    Il vincitore avrebbe ricevuto dagli Dei la realizzazione del suo desiderio, io ottenni l’investitura ad araldo divino, io chiesi i poteri per sovvertire il male, e li ottenni, io chiesi che i desideri di tutti venissero realizzati e vinsi e questo é ció che ottenni per battere l’inconcepibile. Potevo riscrivere le leggi della fisica, con la scrittura avrei compiuto il miracolo, ma non potevo commettere alcun errore, altrimenti sarei potuto divenire qualcosa di peggiore di un semplice buco nero.

    Mi diressi verso il buco, insieme al mio gruppo scelto di cavalieri; da araldo aumentai i loro ranghi, attorno a me, i miei cavalieri erano invincibili, essi sono gli eroi che hanno permesso la riuscita del mio piano, senza di loro, nulla avrei potuto. Durante il percorso, dovettimo spiegare alle divinitá dell’Amazzonia che avevamo bisogno del loro aiuto, e cosí ci costruirono un cammino, incontrammo Amaterasu e le volpi del raccolto del grano, e loro ci diserro che il piano avrebbe funzionato, e ci consegnarono le armi, ci insegnarono tutto quello che c’era da insegnare, ed altro fu insegnato, conosciuto all’occorrenza.
    Non potevamo essere sconfitti, qualsiasi cosa fosse stata nostra nemica, era destinata a perire. Io creai la mia nemesi, e le istruzioni per distruggerla. Era tutto in nostro possesso: le armi e i libri.
    Incontrammo gli Immortali, che sarebbero sopravvisuti a prescindere, chinammo il capo, e iniziammo a piangere, eravamo spacciati. Adesso, qua, le mie lacrime, bagnano questa carta, e devo ritirarmi, dalle lacrime io vedró il mio futuro, lacrima del mare salato, mi disidrati, ma ho con me ancora dell’acqua, bevo tutte le razioni, i miei amici mi dicono di fermarmi, e allora io riempio le bottiglie con dell’acqua, e continuo a bere, e piangere, non posso smettere di bere, fortuna che per bere non servono le mani e cosí continuo a bere, scrivere e piangere, al cospetto degli Immortali.
    Uno di loro suonava un flauto le cui vibrazioni formavano cerchi su di uno stagno. Da quelle onde capí che avrei potuto continuare a piangere, scrivere, bere e camminare, e ci incamminammo.
    Il Sole nero era sempre piú vicino, la forma delle isole gallengianti iniziava ad apparire, da quella distanza il drago d’acqua non era ancora visibile, quindi sapevamo di avere almeno ancora un altro giorno di cammino. Il crepuscolo giunse, e con lui le luci delle radiazioni solari, convergenti al buco.
    Da quel momento in poi, il sole non sarebbe piú sorto, le restanti ore furono di buio, ma noi adesso vedevamo attraverso le tenebre.

    Sconfigemmo tutte le bestie mitologiche, al primo sguardo, la Fenice camminó con noi, e con le sue fiamme eravamo ormai invincibili.
    Quella notte accendemmo l’ultimo fuoco con la forza del pensiero, gli elementi erano in noi, e noi eravamo gli elementi. Finimmo la lista delle divinitá conosciute, e ci svegliammo trasfigurati e con le ali, con le parole potevamo cambiare il nostro destino. E lo fecimo. La mia legione inizió cosí a scrivere e io insieme ad essa, con le parole avremmo cambiato il nostro destino. Il destino era adesso, qui inizia il racconto delle isole, e qui le isole si palesano dinnanzi a noi. Le isole galleggiano, e ci conducono in prossimitá del buco, lentamente ne sono attratte, ma al minimo errore tutto verrebbe risucchiato nel nulla, e noi con esso, i venti non posso aiutarci, dobbiamo calcolare esattamente l’origine del tensore vettoriale dello spazio-tempo, per fare ció scriviamo, e utilizzando le equazioni matematiche ci teletrasportiamo a dovere.
    Eccoli gli angeli, disposti sulle isole, ed ecco le isole disposte come gli angeli, é peggio di quello che temevo.

    Atto Secondo Sabato 24:00 2079
    Le Isole Gallegianti
    Monologo letto recitativo.

    Volammo sulle isole, ogni nostro passo inclinava il terreno, le isole piú grandi non sembravano curarsi del nostro peso, allora decidemmo di proseguire attraverso di esse. Incontramo i guardiani della storia: gli angeli.
    Il primo fu Gabriele, con il giglio nelle mani e le spade nelle ali, mi propose un’altra annunciazione, ma i giochi erano finiti, prendeva in giro cosí: udite udite, e allora lasciai che egli/ella/esso non avrebbe avuto alcun senso piú alcuno. Lo constrinsi ad ascoltarmi: -“Ecco l’agnello di Dio, ecco colui cheeee...?”. Mi fermai e lui si avvicino per sentire o aggiungere il proseguo, e tagliai la sua testa. Bevvi il suo sangue e ne offri da bere al mio plotone, che non fu molto contento, ma continuarono e le loro imprese ora sono i miei ricordi, sconfissero tutti gli angeli, pronunciavano i loro nomi e al tempo stesso annientavano le milizie angeliche a guardia del buco. Il Papa aiutava gli angeli, invocó la Madonna, ma fece un errore di pronuncia e fu risucchiato nel buco insieme alla Madonna.
    Adesso potevo evitare il sacrificio del pianeta, Michele, disse, che stavo soltanto sacrificando me stesso, stavo facendo la fine del cristo, gli risposi che non era mia intenzione garantire la mia reputazione, io e i miei uomini siamo qui per evitare il colasso del pianeta. Michele rise, e si preparó all’attacco. Con la sua spada sfrecció verso di me, la deviai; con le spalle al buco attesi il prossimo attacco, ed egli uccise parte dei miei compagni, allora scrissi che tutto ció che egli aveva fatto di buono era stato inutile, richiamai la sua attenzione, era curioso di sapere cosa avessi scritto, ed io scrissi che lui non esisteva, allora si rattristó molto e si diresse da solo dentro il buco.
    Abbiamo provato a scrivere che il buco non esiste, che é qualche altra cosa, ma non funziona, lo vediamo di fronte a noi, cosí decidiamo che non possiamo scrivere per sempre, e quindi proseguiamo a scrivere.
    Adesso anche gli angeli apprendono da noi, e iniziano a scrivere, Raffaele fu il primo, scrisse che noi non potevamo sconfiggere il buco, io scrissi che lui si sbagliava, e dopo una lunga discussione scritta mi diede ragione, allora io lo ringraziai e gli scrissi se poteva aiutarmi a sconfiggere il buco, scrisse di no, io scrissi si, allora lui scrisse il piano che giá avevo ideato, gli scrissi addio e lui non rispose. L’ultimo fu Uriele, il piú temibile, scrisse della mia scomunica, e allora io scrissi della mia benedizione: inizia a lanciare tutti i libri verso il buco, e Uriele li afferrava e ci scriveva tra le pagine, allora capii che scrivere e distruggere stavano perdendo il loro significato, mi fermai per bere una tazza di té.
    Uriele mi spiegó che questo é il paradiso terrestre, e appartiene a loro di diritto per volere del Dio buco Demiurgo, allora io gli spiegai che sulla terra c’é gente piú cattiva di lui, e lo innervosí talmente tanto che volle aiutarmi a salvare la terra per sconfiggere il male, mi disse che dovevo entrare dentro il buco e parlare con i piani alti. Gli chiesi di accompagnarmi dinnanzi al buco, seguimmo la via piú corta e lo spinsi dentro e lo vidi annichilirsi. Adesso potevo distruggere il male! Ero ad un passo dal buco e riuscivo a vedere il drago d’acqua.

    Atto terzo Epilogo Domenica 24:00 2079
    Il Buco
    Monologo letto recitativo.

    Il Drago d’acqua é il delta di tutti i fiumi e mari del mondo, esso si muove come un tornado, avvitandosi su sé stesso, e si sposta al volere del buco. Il drago voleva ucciderci, cosí dissi ai miei compagni di placare la sua ira e loro iniziarono a bere le acque del drago. Guardavo il buco, ed il buco guardava me. Dissi ai miei uomini di stare indietro, e loro mi ubbidirono. Iniziai a parlare al buco, e lui risucchiava le mie parole, era sordo e cieco. Dal momento che non potevo sconfiggerlo con le parole, provai con le azioni. Gli scagliai contro tutti i colpi proibiti e i fendenti sacri, ma invano, lui era la sacralitá che obnubila ogni cosa. Non potevo prenderlo a schiaffi perché non potevo toccarlo, quindi gli sputai, ma non cambió niente. Di fronte alla nostra impotenza, il buco rise, e noi ci fermammo a riflettere.
    Sigillammo il buco con la stessa geometria sacra con cui era stato creato, e lo spostammo al centro della galassia. La fine del mondo era terminata, quello che restava era un nuovo inizio. Tutti furono salvati. Allora decisimo d’informare le future generazioni e ci trasformammo in dodici costellazioni.

    Fine.
     
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    Come tutti sapete a mezzanotte è finito il mondo :lol: l'apocalisse è giunta.... ora ci riuniremo nelle alte sfere horrorifiche dei resti della nostra città a decidere chi è il più meritevole di voi. E subito dopo faremo partire il contest di Natale :evilclaus2: OH OH OH!!!
     
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    Abominio degli abissi

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    Ebbene popolo di Horror Da Paura, i Vostri Padri (e madri direi.....) fondatori e potenti di questa città sono riusciti a salvarvi tutti, l'horror che si respira nella nostra città è talmente potente che ha fatto fuggire la macchia che tutto inghiotte. Abbiamo creato una zona temporale in cui riportarvi tutti, si, anche tu Bambolinahorror, ti verremo a prendere ovunque tu sia. E tu, Ted85, credevi davvero ti lasciassimo morire così?? Resusciterai e tornerai a vivere nel nostro popolo. Yria con te verranno le tue creature malefiche ... Aaron, profeta, terremo nella nostra bibbia horror il tuo vangelo.

    Ebbene, dopo avervi salvati tutti, siamo giunti anche ad una conclusione di questa apocalisse, che spero vi abbia tutti alleggeriti e arricchiti allo stesso tempo.

    Il vincitore assoluto di questa prima apocalisse2079 è: rullo di tamburi

    h26002


    Marcia funebre

    h26013



    Il programma profeta dell'apocalisse Aaron‚ Criterio dell' m0112 Complimentissimi!!!

    Il secondo classificato è:
    Ted85 m0134 Ora puoi rivivere per festeggiare e riabbracciare Zeus!

    Il terzo classificato è:
    Anita29 m0157 Che con poche righe ha spopolato

    Tutti gli altri, invece, non ci crederete mai, ma anche io non volevo crederci quando ho tirato le somme dei risultati: Un parimerito generale!! Incredibile!

    Complimenti a tutti e ... ci vediamo a Natale :evilclaus: ohohoh!
     
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    a me non mi avete resuscitata vedo :rotfl2:
    anche perchè avreste dovuto aprire il macellaio!!

    voglio fare i miei più sinceri complimenti ad Harry e a tutti i padri e madri fondatori per l'idea geniale!

    grazie a tutti per aver reso questo Sfogo mitico!!!! :ok:
     
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