Nel grigiore dell'alba

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Spaventapasseri vivente

    Group
    Fan da paura
    Posts
    389
    Reputation
    +273

    Status
    Anonymous
    Oggi meditava assieme gli Ast®i nel grigiore dell'alba.
    Le mura sono lì per una ragione, pazientate che il proprietario vi apra la porta maestra e vi accolga nel suo focolare. Se non lo fa, non incolpatelo, non odiatelo, non ha abbastanza focolare per due persone. Il rifiuto può essere categorico, non giustificato, mosso da intenti emotivi e non razionali, l'errante deve diventare acqua, non roccia.
    Fluire a valle, se la terra vuole essere deserto e richiede dune.
    Lo stregone e il giullare di corte sono la stessa persona, l'errante non deve farsi ingannare dalle risate o dalla troppa serietà. Il primo è più intelligente e profondo di quello che fa sembrare. Il secondo è più giocoso e allegro di quello che fa trasparire in pubblico.
    Il re mostra le sue magnificenze e la regina si abbaglia di corone, ma l'errante sa che la loro superficie è increspata. Il centro della stanza è vuota, l'essenza si cela negli angoli.
    Scoperti i mantelli, l'errante può fare prigionieri l'uno e l'altra, ma perché dovrebbe?
    Perché tutti fanno così, gli ripete l'errante.
    E tu non essere tutti.
    Ma gli altri non lo farebbero con me.
    L'errante deve guardarsi dal donare diamanti aspettandosi indietro altrettanti diamanti. Non è donare, ma investire. Investe il suo tempo, ma quello dell'altro è già investito altrove. L'errante può scegliere di donare o non donare, ma oltre il sentiero può non arrivare nessuno.
    Il dono non richiede obbligo, né tornaconto, ma un cuore spensierato. Per questo è raro.
    Ma il fuoco del risentimento arde e crea discrepanza e l'errante ci insiste. Battere in ritirata non è umiliante. L'orgoglio può consumare l'io e trasformarsi in una bestia che divora l'io altrui.
    Le opinioni cozzano contro le mura. Indirizzare l'ambasciata nella porta maestra, ascoltare il focolaio di parole senza giudizi.
    Ogni errante vuole essere solo ascoltato, non giudicato, né compreso. L'errante sa quando urge comprensione, non quando i sentieri si biforcano ma quando proseguono disinteressati nella stessa direzione.
    Tutti anelano l'affetto, una carezza, una buona parola. Tutti vogliono essere amati, ma chi è disposto a farlo per primo? Molti muoiono trafitti dalle frecce, il campo è lastricato di infiniti cuori calpestati e nessuno vuole essere il prossimo.
    Quanto costa essere amati in un mondo dove i fiumi scorrono acidi nel silenzio di un sentimento represso? Chi salirà al bordo della propria nave senza il timore di andare a picco ancor prima di salpare?
    L'errante non deve seppellire il proprio cuore per paura che lo calpestino, ma lasciarlo libero di ascoltare ogni nota che lo attraversa. La melodia può essere dolce o disgustosa, felice o triste. Ogni melodia serve uno scopo, persino la più cattiva. E le cattive sono le più predominati, le più suonate nei teatri della mente e nelle strade, ma anche le più facili a svanire sotto la luce di un vero sentimento.
    Gli erranti lo sanno e sanno anche che le parole sono molto più leggiadre di un fatto. E che la mente è pronta a sabotare tutto.
    Perciò il carro di parole non può proseguire quando il cavallo è imbizzarrito. Ingorga la strada ad altri carri di parole e il caos dilaga e turba la quiete della foresta.
    I predoni se ne approfittino per predare la marce e il carrettiere può accusare l'errante per poi stringere la mano al predone che lo metterà in catene. Chi scende nelle profondità di una galleria senza una lanterna, finisce inghiottito nei suoi intricati cunicoli illudendosi di essere parte stessa delle tenebre, non del suo delirio. Le ombre diventano amici, le persone nemiche.
    L'idealizzazione prevale e i predoni saranno i primi ad essere accettati. Elargiranno lingue di falso interesse a chi è più in voga nel villaggio per essere accettati e esilieranno chi non lo è. I buoni invece, saranno i primi a essere scacciati. Molti imboccheranno la facile via del carrettiere e pochi resisteranno all'assideramento tra le impetuose raffiche gelide delle montagne.
    La mano amica sarà vista come una minaccia, quella nemica come amicizia.
    La tormenta diventa più opprimerete, il cuore si cristallizza di diffidenza. E richiederà il fuoco di un errante ancor più raro sulla Terra per riscaldarlo e guarire. E quell'errante potrebbe non apparire mai nei loro sentieri su cui si ergono possenti iceberg invalicabili.
    Ma spesso l'errante non ha bisogno di un altro errante per guarire, ma di eliminare la bestia che lo divora dall'interno. Perciò la luce di un altro errante può portare conforto mentre è in atto la battaglia che perdura dalla giovine età.
    Il cammino dell'errante è irto di spine e deve guardarsi dal dare adito all'impulso, o gli toccherà spuntarsi da solo le spine autoinflitte e mettersi sul cammino sarà ancora più arduo. Il mondo assumerà tinte più nere e scambiare le persone buone con quelle cattive, e le cattive con quelle buone sarà automatico come respirare.
    Lui ora va a mettere su il tè.
     
    Top
    .
0 replies since 10/1/2024, 22:24   32 views
  Share  
.
Top