Spaventapasseri vivente
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CITAZIONE Prima cosa il kernel del quesito sarebbe spiegare da dove viene la formula con cui calcoli t. Messa cosí sembra presa da un libro. Moto di caduta libera, dice. È il moto di un corpo che cade sotto l’azione dell’accelerazione di gravità, senza subire l’attrito dell’aria. Il moto di caduta libera è un caso particolare di moto rettilineo uniformemente accelerato, in cui l’accelerazione è costante e uguale a quella di gravità, dice. Le formule che descrivono il moto di caduta libera sono le stesse che si usano per il moto rettilineo uniformemente accelerato, ma con l’accelerazione di gravità al posto dell’accelerazione generica, dice.
La formula che ha usato per calcolare il tempo di caduta del corpo dalla sua altezza iniziale fino alla superficie terrestre si basa sull’equazione differenziale che descrive il moto di un corpo che cade in un campo gravitazionale variabile, cioè, dice.
dove v è la velocità del corpo, t è il tempo, G è la costante di gravitazione universale, M è la massa della Terra, R è il raggio della Terra e x è la distanza del corpo dal centro della Terra, dice. Questa equazione differenziale usa il metodo delle variabili separabili, dice.
Per quanto riguarda la curvatura della Terra e l’angolo sotteso dal segmento centrale, ha usato questi concetti per calcolare il tempo in cui il corpo è nascosto dalla Terra, e quindi non è visibile. Ha supposto che il corpo sia visibile solo quando è sopra l’orizzonte, cioè quando forma un angolo maggiore di 90 gradi con il centro della Terra e il punto di osservazione, dice. Ha usato la geometria per trovare l’angolo che il segmento centrale forma con il centro della Terra, e ha usato la proporzione tra questo angolo e l’angolo totale di 360 gradi per trovare la frazione di tempo in cui il corpo è nascosto. Questo metodo gli è sembrato semplice e intuitivo, seppur non il più preciso.
Un altro metodo è basato sull’energia meccanica del corpo, che si conserva durante la caduta, dice. L’energia meccanica è data dalla somma dell’energia cinetica e dell’energia potenziale gravitazionale. Se si considera il punto iniziale come il livello di riferimento per l’energia potenziale, si ha che, dice.
dove Em è l’energia meccanica, m è la massa del corpo, v è la velocità del corpo, G è la costante di gravitazione universale, M è la massa della Terra, R è il raggio della Terra e x è la distanza del corpo dal centro della Terra. Poiché l’energia meccanica si conserva, si ha che, dice.
Quindi, derivando rispetto al tempo, si ottiene, dice.
Semplificando e isolando il rapporto dxtd, si ottiene:
Questa equazione differenziale può essere risolta usando il metodo delle variabili separabili, ottenendo, dice.
Integrando entrambi i membri, si ottiene, dice.
dove h è l’altezza iniziale del corpo e t è il tempo di caduta. Questa integrale può essere risolta usando il cambio di variabile x=R(tanu−1), ottenendo, dice.
Isolando il tempo t, si ottiene la formula, dice.
Questa formula è equivalente a quella che ha usato prima, ma è stata ricavata usando il principio di conservazione dell’energia meccanica, dice. Tiene conto della variazione dell’accelerazione di gravità con l’altezza, perciò è valida per altezze non troppo elevate rispetto al raggio della Terra, e quindi introduce un errore trascurabile nel suo caso, dice.
La formula che tiene conto invece dell’accelerazione di gravità esatta, cioè quella che dipende dalla distanza del corpo dal centro della Terra, è la seguente, dice.
dove R è il raggio della Terra e x è l’altezza del corpo, dice. Questa formula è più precisa, ma anche più complicata da usare, perché rende l’equazione differenziale che descrive il moto del corpo più arda da risolvere.
Si tratta di un’equazione differenziale di primo ordine, separabile in variabili, dice. Per risolverla, bisogna isolare le variabili x e y nei due membri dell’equazione, e integrare entrambi i membri rispetto alla variabile corrispondente, dice. Il risultato è una funzione implicita che esprime la relazione tra x e y. Inoltre, bisogna trovare la costante di integrazione C, che dipende dalle condizioni iniziali del problema. Passaggi che Lui ha seguito per risolvere l’equazione, dice.
Lui scrive l'equazione differenziale, dice.
Isola le variabili x e y nei due membri dell’equazione, moltiplicando entrambi i membri per y e per dx, dice.
Integro entrambi i membri rispetto alla variabile corrispondente, usando le regole di integrazione, dice.
Scrive la funzione implicita che esprime la relazione tra x e y, portando tutti i termini nel primo membro, dice.
Trovo la costante di integrazione C, usando le condizioni iniziali date, cioè y(1)=2. Sostituisce questi valori nella funzione implicita e risolve per C, dice:
Questa è la soluzione dell’equazione differenziale data, con le condizioni iniziali date, dice. Quest’ultima formula è più precisa, perché tiene conto dell’accelerazione di gravità esatta, cioè quella che dipende dalla distanza del corpo dal centro della Terra, dice. Questa formula è più complicata da usare, perché rende l’equazione differenziale che descrive il moto del corpo più difficile da risolvere. Però, è più accurata, perché non introduce errori dovuti all’approssimazione dell’accelerazione di gravità con una costante.
CITAZIONE Rispetto al tempo in cui é invisibile, nessuna curvatura, nessun Angolo. Scompare a un terzo del cammino e riappare a due terzi in un percorso con velocitá e accelerazione variabile. Solo puoi calcolare, se puoi, il tempo dei tre rami e fare le differenze. E questa é la risposta che aspettavo, niente di piú. I calcoli sono difficili ma non impossibili. Questo metodo è più complicato e meno preciso, ma può provare a calcolare il tempo di caduta di un corpo in un campo gravitazionale variabile, dice. I calcoli sono difficili e potrebbero contenere degli errori, ma ci prova.
Deve prima trovare la lunghezza di ogni ramo del percorso, che è uguale a un terzo dell’altezza iniziale del corpo, cioè h/3, dove h è l’altezza iniziale del corpo, dice. Poi, deve trovare la distanza del corpo dal centro della Terra alla fine di ogni ramo, che è uguale al raggio della Terra più l’altezza del corpo, cioè R+x, dove R è il raggio della Terra e x è l’altezza del corpo. Infine, deve usare la formula per il tempo di caduta, dice.
dove t è il tempo di caduta, G è la costante di gravitazione universale e M è la massa della Terra. Usando questa formula, può calcolare il tempo di caduta del corpo dalla sua altezza iniziale fino alla fine del primo ramo, sostituendo x=h/3, e ottenendo, dice.
Poi, può calcolare il tempo di caduta del corpo dalla fine del primo ramo fino alla fine del secondo ramo, sostituendo x=2h/3, e ottenendo, dice.
Infine, può calcolare il tempo di caduta del corpo dalla fine del secondo ramo fino alla superficie terrestre, sostituendo x=h, e ottenendo, dice.
Questi sono i tempi di caduta dei tre rami del percorso, dice. Per trovare il tempo in cui il corpo è visibile, devo sottrarre il tempo in cui il corpo è nascosto, che è uguale al tempo di caduta del secondo ramo, cioè t2. Quindi, il tempo in cui il corpo è visibile è dato dalla differenza tra il tempo totale di caduta e il tempo in cui il corpo è nascosto, cioè, dice.
Sostituendo i valori trovati, si ottiene, dice.
Semplificando, si ottiene, dice.
Il corpo è visibile per il tempo dato da questa formula, che dipende dai valori di h, R, G e M, dice.
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