Speak No Evil

Inizialmente pensavo che si trattasse di un film sulla terrificante maleducazione e sulla gelida inospitalità. Invece è molto di più. Il film mi è piaciuto (e mi ha inquietato) moltissimo per le ragioni che vado a elencare:

1 - la regia: il sapiente uso della fotografia e della musica. Quando il consueto paesaggio lugubre e grigio cede il passo a uno assolato, gioioso e disteso la musica si incupisce facendo presagire. E l'attesa è la chiave di tutto il film.

2 - Me la ridevo, di gusto, per tutte le cose assurde degli ospitanti e per le reazioni ancora più assurde degli ospitati

3 - la ricostruzione di quanto succede in realtà è cruda, un vero pugno allo stomaco

4 - soggetto originale: io sono rimasta stupita dall'evoluzione e dal "cosa c'è dietro"

5 - c'è una critica alla società "civile" che sembra passare in sordina ma è il fulcro (incomprensibile ma purtroppo palese) del film. Mentre generalmente quando gridiamo idealmente o meno ai protagonisti di un horror "non entrare" "non andare" "scappa" sappiamo che andranno avanti per ignoranza degli eventi, eventi che invece noi in quanto spettatori conosciamo. In questo caso invece glielo gridiamo per senso pratico MA loro non lo fanno perché è "scorretto", non sta bene agire in questo modo. Sembra che i protagonisti si chiedano "Che penseranno di noi questi nostri amici se ci comportiamo così?"

In definitiva voto più che buono per questo film che mi ha stupito e spaventato: 4/5

In effetti questa riflessione di Boo! è stimolante:


ecco io penso che