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Altrimenti diventa romanzo? L'Anita quanto breve?. -
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Più breve possibile tipo i racconti di Richard Matheson il Re dei racconti brevi. . -
.Mi dilungherò un po' perché è un discorso abbastanza ampio.
Io divido la scrittura in quattro elementi:
- Descrizioni (tutto ciò che riguarda l'aspetto sensoriale del personaggio)
- Flussi di coscienza (i ragionamenti su larga scala del personaggio)
- Pensieri diretti (scritti in corsivo e al presente, ovvero ciò che gli passa per la testa li per li, possono essere anche sconnessi)
- Dialoghi
Lo stile narrativo che prediligo cerca di essere immersivo, ovvero elimino tutto le parole che temo possano togliere l'attenzione e distaccare il lettore; ad esempio: disse, pensò, valutò, vide, sentì, percepì, ascoltò, etc..
In più tendo ad evitare giri di parole, avverbi di modo che finiscono in -mente, e più in generale la maggior parte delle parole "vaghe" che non creano un immagine precise (in sostanza se utilizzo una descrizione non mi limiterò mai a un banale "lo accoltellò e morì" ma scenderò nel dettaglio ovvero "con un movimento rapido estrasse il coltello dalla cintura, la lama scattò e la luna rifletté sul freddo acciaio, l'attimo dopo la punta sprofondò nella gola del poveraccio. Il sangue caldo schizzava dall'apertura, gli bagnava la faccia, le palpebre dell'uomo si chiusero seguite da un rantolo soffocato". Quello che intendo è che se mi prendo la briga di utilizzare la parte descrittiva è perché ci deve essere un senso e non mi piace tirarla via, a costo di renderlo più lungo).
Per quanto riguarda il racconto a me piace metterci sempre dentro delle morali, un significato lo considero obbligatorio; spesso nel mio caso si ricongiunge al titolo.
Però è molto difficile far empatizzare il lettore con il protagonista in un racconto, è troppo breve perché.
Per quanto riguarda i romanzi cerco di seguire la "teoria del Dramma" di Aristotele ovvero il protagonista deve fallire molte volte, anche nelle cose più semplici, prima di arrivare al successo; il motivo è che il lettore dovrebbe empatizzare di più con un personaggio "umano" a cui capitano delle sfighe rispetto che a uno a cui fila sempre tutto liscio. 😅
Per quanto riguarda le sensazioni diciamo che coltellate vere e proprie non ne ho mai prese, ma qualche rissa e un sopracciglio rotto sì, qualche sbrego come si deve con delle lamiere pure, quindi un'idea un po' ce l'ho 😂.
Questa è in generale la mia idea, poi ci sono diversi altri dettagli che se vi possono interessare vi dirò.
Io punto a fidelizzare chi mi legge , ormai da un bel pò scrivo della stessa "gente" e quindi cerco di portare un certo realismo almeno nelle psicologie.
Quando scimmiottavo King e Lovecraft era tutto molto più abbozzato e banale, comunque anche lì non rinunciavo alle dark lady.
Per me un racconto deve essere scorrevole a prescindere dalla lunghezza.. -
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Essenzialmente, in linea generale, un testo dev'essere grammaticalmente e sintatticamente corretto, con i segni d'interpunzione utilizzati col giusto criterio e con una trama capace di coinvolgere.
Queste direi che sono le linee generali per qualsiasi testo e praticamente non hanno gran margine di discussione perché le regole di scrittura sono ben poco "interpretabili"... son quelle. 😅
Entrando nello specifico di un genere le cose si ampliano... l'horror ha regole precise (come ogni altro genere ha le proprie) che è bene siano rispettate, mentre la storia ne determina, soprattutto per come si sceglie di narrarla, il sottogenere.
Personalmente, nei racconti horror non penso sia necessariamente doverosa la presenza di scene di esplicita violenza e/o sanguinose; il macabro e il raccapricciante possono essere resi anche implicitamente, in una certa misura, lasciando abbastanza spazio al lettore affinché sia lui a immaginare determinate scene una volta che gli sia dato sufficiente materiale per farlo senza doverlo scrivere direttamente nel testo.
Se un racconto è scorrevole, senza contraddizioni, con un incipit che invoglia a proseguire la lettura, non necessariamente contenente dei colpi di scena inaspettati ma comunque con una trama interessante anche qualora si trattasse di una storia più lineare, allora direi che per me è un bel testo. 😊. -
.Essenzialmente, in linea generale, un testo dev'essere grammaticalmente e sintatticamente corretto, con i segni d'interpunzione utilizzati col giusto criterio e con una trama capace di coinvolgere.
Queste direi che sono le linee generali per qualsiasi testo e praticamente non hanno gran margine di discussione perché le regole di scrittura sono ben poco "interpretabili"... son quelle. 😅
Entrando nello specifico di un genere le cose si ampliano... l'horror ha regole precise (come ogni altro genere ha le proprie) che è bene siano rispettate, mentre la storia ne determina, soprattutto per come si sceglie di narrarla, il sottogenere.
Personalmente, nei racconti horror non penso sia necessariamente doverosa la presenza di scene di esplicita violenza e/o sanguinose; il macabro e il raccapricciante possono essere resi anche implicitamente, in una certa misura, lasciando abbastanza spazio al lettore affinché sia lui a immaginare determinate scene una volta che gli sia dato sufficiente materiale per farlo senza doverlo scrivere direttamente nel testo.
Se un racconto è scorrevole, senza contraddizioni, con un incipit che invoglia a proseguire la lettura, non necessariamente contenente dei colpi di scena inaspettati ma comunque con una trama interessante anche qualora si trattasse di una storia più lineare, allora direi che per me è un bel testo. 😊
Tutto è interpretabile. Anche le regole. Secondo me il racconto deve essere curioso, non trovi? Deve stimolare la neurogenesi. Ben vengano regole convulse.. -
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Per il mio gusto personale un racconto deve avere una trama interessante, dove la storia inizia già all'inizio a coinvolgere. Perdo l'interesse molto facilmente.
I personaggi non devono essere banali con troppi comportamenti stereotipati. Vorrei dover riflettere su intrighi e misteri nel racconto e non sapere già come va a finire a causa di personaggi stereotipati.
Principalmente deve interessarmi la trama/il tema generale.
Mi piacciono i plot twist alla "sono tuo padre" (vader)
E deve essere scritto in un linguaggio semplice, senza troppi paroloni difficili.. -
.Tutto è interpretabile. Anche le regole. Secondo me il racconto deve essere curioso, non trovi? Deve stimolare la neurogenesi. Ben vengano regole convulse.
Se con curioso intendi che il testo deve risultare interessante allora mi trovi d'accordo. 😁
Per quanto riguarda le regole dei vari generi, invece, io personalmente tendo a essere più rigida... ma questo non vuol dire che debbano essere seguite strettamente, in modo assoluto, in fondo se sono nati i sottogeneri è perché a un certo punto qualcuno si è distaccato proprio da quelle stesse regole. Ritengo, però, che a farlo dovrebbero essere scrittori navigati del genere che ne conoscono bene tutti i risvolti... non si può decidere di non seguire una o più regole se prima non le si conoscono come le proprie tasche. Questo è il mio pensiero. 😊. -
.Tutto è interpretabile. Anche le regole. Secondo me il racconto deve essere curioso, non trovi? Deve stimolare la neurogenesi. Ben vengano regole convulse.
Se con curioso intendi che il testo deve risultare interessante allora mi trovi d'accordo. 😁
Per quanto riguarda le regole dei vari generi, invece, io personalmente tendo a essere più rigida... ma questo non vuol dire che debbano essere seguite strettamente, in modo assoluto, in fondo se sono nati i sottogeneri è perché a un certo punto qualcuno si è distaccato proprio da quelle stesse regole. Ritengo, però, che a farlo dovrebbero essere scrittori navigati del genere che ne conoscono bene tutti i risvolti... non si può decidere di non seguire una o più regole se prima non le si conoscono come le proprie tasche. Questo è il mio pensiero. 😊
Inciampi nella regola, provi ad aggirarla, certo la devi sapere fare tua per plasmarla al raccolto, deve saper fare ricordare i classici, e distruggerli, altro che regole, non si va da nessuna parte a seguire le regole!
Dovete fare di testa vostra, senza ascoltare nessuno! Lasciateci scrivere a libertà, perdetevi nel labirinto preimposto dalle regole, raggiungere nuovi stadi della ragione.
BASTA REGOLE
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.Se con curioso intendi che il testo deve risultare interessante allora mi trovi d'accordo. 😁
Per quanto riguarda le regole dei vari generi, invece, io personalmente tendo a essere più rigida... ma questo non vuol dire che debbano essere seguite strettamente, in modo assoluto, in fondo se sono nati i sottogeneri è perché a un certo punto qualcuno si è distaccato proprio da quelle stesse regole. Ritengo, però, che a farlo dovrebbero essere scrittori navigati del genere che ne conoscono bene tutti i risvolti... non si può decidere di non seguire una o più regole se prima non le si conoscono come le proprie tasche. Questo è il mio pensiero. 😊
Inciampi nella regola, provi ad aggirarla, certo la devi sapere fare tua per plasmarla al raccolto, deve saper fare ricordare i classici, e distruggerli, altro che regole, non si va da nessuna parte a seguire le regole!
Dovete fare di testa vostra, senza ascoltare nessuno! Lasciateci scrivere a libertà, perdetevi nel labirinto preimposto dalle regole, raggiungere nuovi stadi della ragione.
BASTA REGOLE
Questo è un discorso pericoloso e va bene se sei già preparato di tuo. -
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Mi dispiace contraddire il Sommo, ma tendo a concordare con Lonelyone... si possono infrangere le regole SOLO se le si conosce bene! Altrimenti non si genera uno scritto di rottura, ma una rottura scritta! . -
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Bisogna anche capire CHI queste regole le stabilisce. La scolastica pone i divieti per accedere in territori sconosciuti. Personalmente lo ritengo riduttivo. Bisogna ingannare le regole.
Per me tutte queste regole sono cospirazioni della simulazione.. -
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Mi potete spiegare un po' quali sarebbero le regole secondo voi? È solo una curiosità, non sto capendo molto dei vostri ragionamenti. 😜 . -
.Mi potete spiegare un po' quali sarebbero le regole secondo voi? È solo una curiosità, non sto capendo molto dei vostri ragionamenti. 😜
La prima regola di Aaron è che io sono Aaron! Questa è la mia regola. Io sono ciò che è Aaron.. -
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Prima regola del Fight Club: non si parla del Fight Club. Seconda regola del Fight Club: non dovete parlare mai del Fight Club. . -
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Non importa quali siano le regole
Se vuoi romperle, devi prima conoscerle!
Gesù Cristo conosceva bene le regole dell'Ebraismo!
Lutero conosceva bene le regole della Chiesa Cattolica
Gauthama Siddharta conosceva bene le regole dell'Induismo
Karl Marx conosceva bene le regole del Capitalismo
Mahatma Gandhi conosceva bene le regole del Colonialismo Britannico
Se vuoi rompere le regole, ma non le conosci, sei solo chiacchiere e distintivo, chiacchiere e distintivo...
Ma davvero credete che Tommaso Marinetti, creando il Manifesto del Futurismo, non conoscesse le Regole della Poesia che andava a rompere? Avete visto l'attimo fuggente? Il Capitano Roby Williams conosceva BENISSIMO le regole della letteratura enunciate nel testo che lui chiede di cestinare... Eccome se le conosce!.