Come deve essere per voi un racconto?

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    Ciao.
    Ho voluto condividere con voi questa discussione perché leggendo i racconti altrui su questo forum raramente mi sono ritrovato d'accordo con la stesura e lo stile narrativo, quindi mi è venuta voglia di proporre questo topic per approfondire anche i pareri altrui.

    Per me che ho la passione del cinema un racconto deve avere una trama vera e propria; può anche essere la più stupida al mondo (il classico porno dell'idraulico che va a riparare il tubo principale) ma qualcosa deve averla: non può esistere un racconto con un testo narrativo di cinque righe che si apre e chiude con l'omicidio.
    Da lettore, perché mi dovrei interessare di uno stronzo che muore un secondo dopo averne cominciato a leggere la storia?
    Inoltre, personalmente ho notato di avere uno stile abbastanza barocco e carraterizzato dal classico horror vacui: l'immagine che ho in testa non potendola mettere su pellicola la voglio esplicitare bene al lettore. Dettagli su dettagli, un testo che si allunga. Ma non come King: i dettagli che specifico sono sempre utili alla narrazione principale.

    Da lettore qui ho notato spesso che il racconto horror deve per forza essere sanguinolento, con la morte esplicitata e raccontata nei dettagli più scabrosi.
    Personalmente, credo che raccontare a parole una cosa simile sia prettamente impossibile. Al cinema è facile perché è visivo, non devi crederci ma osservarlo. Ma a parole? Chi di noi ha visto un cadavere che non fosse alla camera ardente o all'obitorio? Chi di noi è stato in guerra?
    Se non siano parole già fatte e scelte da altri per creare l'immaginario, noi cosa sappiamo delle sensazioni che dà una coltellata o l'odore di un cadavere che trovi mentre vai al lavoro?

    Per voi com'è il racconto e nello specifico, visto l'ambiente, come deve essere il racconto horror?
    Io ho sempre preferito il gotico da leggere. ^^
     
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    Se accedi ai registri akashici puoi carpire la comprensione del non esperenziato.
    Ma devi soggiornare nei registri finché il messaggio dell'esperienza incompiuta ti si mostra.
    Intimamente, serve il movimento inevitabile.
    Istanze spirituali, antropologiche e soggettive. Vuoi sapere del dolore studia fisiologia. L'esperienza può essere bypassata, se ottieni l'aleph.

    Intanto ci deve essere lo svuotamento del senso. E non devi essere in grado di poter descrivere il tuo stile.

    Un racconto per me deve essere scritto per leggerlo, o narrato a voce per sentirlo. In entrambi i casi c'è una funzione d'onda.
     
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    Io pensavo allo svuotamento delle viscere
     
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    Svanirò alla luce del mattino; non ero altro che un'invenzione dell'oscurità.

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    Per me il punto fondamentale di un racconto è la trama che deve essere originale, avvincente e sorprendente (almeno nel finale), il colpo di scena o vari colpi di scena per me sono una delle cose più gradite.
    Poi deve essere misterioso, non deve spiegare troppo, chi legge deve arrivarci da solo sul perchè sono successe determinate cose, non mi piace essere un lettore passivo per intenderci, voglio che lo scrittore mi coinvolga e non si limiti solo a raccontare gli eventi.
    Un altro elemento importante è la caratterizzazione psicologica dei personaggi, voglio sapere come pensano, per poi capire come agiscono.
    La parte splatter ci può anche essere ma non deve essere un qualcosa di predominante e anche lì ci deve essere un motivo e qua ritorniamo alla trama, la trama del film giustifica quella parte splatter? Se sì, se lo splatter ha una logica per me va bene.
    A me poi piacciono i racconti che non lasciano respiro, ma anche i racconti bilanciati vanno bene, odio quelli che per 3/4 mi descrivono gli ambienti e il contesto storico e per 1/4 parlano della storia vera e propria.
    La parte descrittiva è importante per far immergere il lettore nell'ambientaziine del libro o racconto, ma non deve essere qualcosa di predominante che annoia.
    Il racconto lento può essere accettabile se a bilanciarlo ci sono altri fattori, tipo una trama intensa e misteriosa.
    Se il racconto è lento e ha anche una trama scadente lo lascio a metà e non riesco a finirlo.
    Un'altra cosa che apprezzo è la scoperta, mi piacciono quei racconti che non hanno solo la prerogativa di raccontare una storia ma che ti insegnano anche cose nuove.
    Quindi un racconto con della ricerca dietro.
    Poi amo i racconti all'apparenza monchi, cioè dove il finale sembra un non finale ma se in realtà uno legge tra le righe riesce ad arrivare alla conclusione e alla soluzione del mistero.
     
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  5. Penelope and the crow
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    Non amo lo splatter film o romanzi,mi piace quella paura sottile che l'autore,se sa ricreare l'atmosfera,ti instilla con qualche frase, lasciando all'immaginazione il resto. Le descrizioni mi servono,devo poter "costruire" mentalmente quell'ambiente/quei personaggi, in cui l'autore vuole muovere i fili del racconto, ma non devono intasarmi la lettura. Ecco,forse la seconda cosa più difficile per gli autori è saper dosare le informazioni e le descrizioni senza eccedere o annoiare. Sto leggendo un libro in cui mi trovo a saltare pagine e pagine di descrizioni e monologhi davvero inutili🙄
     
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    Orrore da Paura

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    CITAZIONE (Penelope and the crow @ 3/8/2022, 15:23) 
    Non amo lo splatter film o romanzi,mi piace quella paura sottile che l'autore,se sa ricreare l'atmosfera,ti instilla con qualche frase, lasciando all'immaginazione il resto. Le descrizioni mi servono,devo poter "costruire" mentalmente quell'ambiente/quei personaggi, in cui l'autore vuole muovere i fili del racconto, ma non devono intasarmi la lettura. Ecco,forse la seconda cosa più difficile per gli autori è saper dosare le informazioni e le descrizioni senza eccedere o annoiare. Sto leggendo un libro in cui mi trovo a saltare pagine e pagine di descrizioni e monologhi davvero inutili🙄

    non leggere i mattoni di king allora
    nei libri più grossi annacqua tantissimo la narrazione principale
     
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  7. Penelope and the crow
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    CITAZIONE (Austin Dove ÆÐ @ 3/8/2022, 16:04) 
    CITAZIONE (Penelope and the crow @ 3/8/2022, 15:23) 
    Non amo lo splatter film o romanzi,mi piace quella paura sottile che l'autore,se sa ricreare l'atmosfera,ti instilla con qualche frase, lasciando all'immaginazione il resto. Le descrizioni mi servono,devo poter "costruire" mentalmente quell'ambiente/quei personaggi, in cui l'autore vuole muovere i fili del racconto, ma non devono intasarmi la lettura. Ecco,forse la seconda cosa più difficile per gli autori è saper dosare le informazioni e le descrizioni senza eccedere o annoiare. Sto leggendo un libro in cui mi trovo a saltare pagine e pagine di descrizioni e monologhi davvero inutili🙄

    non leggere i mattoni di king allora
    nei libri più grossi annacqua tantissimo la narrazione principale

    🤣🤣🤣ti ringrazio del consiglio,purtroppo ho già dato in passato con King. Credo di aver smesso con 22/11/63,nn ricordo con sicurezza. Ho ripreso saltuariamente ma nn sono riuscita a portare a termine niente...no,mi spiace ammetterlo ma io e King non ci intendiamo più🙄
     
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    CITAZIONE (Penelope and the crow @ 3/8/2022, 16:16) 
    CITAZIONE (Austin Dove ÆÐ @ 3/8/2022, 16:04) 
    non leggere i mattoni di king allora
    nei libri più grossi annacqua tantissimo la narrazione principale

    🤣🤣🤣ti ringrazio del consiglio,purtroppo ho già dato in passato con King. Credo di aver smesso con 22/11/63,nn ricordo con sicurezza. Ho ripreso saltuariamente ma nn sono riuscita a portare a termine niente...no,mi spiace ammetterlo ma io e King non ci intendiamo più🙄

    io ho letto it
    pur essendo alcuni passaggi inutili (come la storia della vita della moglie, che ha la sola funziona di trovare il marito suicida in bagno) la cosa nn mi ha pesato molto

    ma con The Tommynockers, con una storia già debole e una narrazione discontinua perché sceglie diversi -troppi- punti di vista, lo stile kinghiano mi ha fatto odiare il libro; l'ho letto in breve tempo solo perke ero in montagna senza wifi
     
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    Pen, ci troviamo. Anch'io non seguo più King come prima. Lo trovo pure sopravvalutato.
     
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  10. Penelope and the crow
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    CITAZIONE (Fulci Forever @ 3/8/2022, 16:48) 
    Pen, ci troviamo. Anch'io non seguo più King come prima. Lo trovo pure sopravvalutato.

    Sono felice di non essere l'unica "mosca bianca" con King! 😄
     
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    Io King non lho mai seguito.. Però i suoi racconti brevi sono eccezionali.
    Comunque gli preferisco di gran lunga Barker, Matheson e Koontz.
     
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    Per me, che sia un racconto, un film, una canzone o un match, oltre che ad una solida trama ci deve essere anche lo storytelling.

    Il genere può variare in qualsiasi modo, che sia horror, giallo, fantasy etc a me poco importa "sono aperto verso quasi ogni genere"

    Per quanto riguarda la storia, quello che sto leggendo... Io li non ci sono, non so cosa sta succedendo, sei tu che devi raccontarmi quello che sta succedendo e io lo immagino, più tu sai raccontare la storia, più io mi immergo in essa.

    Non importa se mi metti paroloni, stili di scrittura ricercati o trame innovative, se non mi sai raccontare niente e non sai comunicarmi quelle emozioni allora per me non sei un bravo scrittore e il tuo racconto risulta solo un accozzaglia di cose messe a caso "per me eh intendiamoci, non vuol dire che non sei bravo o professionale, i miei gusti sono questi".
     
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    Non ho la pretesa di dire come debba essere un racconto, o un romanzo
    Ma posso cercare di spiegare come sono i racconti o i romanzi che preferisco... sono quelli in cui, al di là dell'idea originale (che ha la sua importanza), e dello stile (che ne ha altrettanta: io sono della scuola di pensiero per cui uno che scrive per professione debba usare la sua lingua meglio di un cittadino medio), lo scrittore mi metta nelle condizioni di "sentire" quello che sto leggendo... voglio vedere le immagini, udire i suoni, percepire odori e sapori, provare sensazioni ed emozioni... in poche parole, più l'autore riesce a farmi "vivere" ciò che accade ai suoi personaggi, più mi da soddisfazione
     
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    Mi dilungherò un po' perché è un discorso abbastanza ampio.

    Io divido la scrittura in quattro elementi:

    - Descrizioni (tutto ciò che riguarda l'aspetto sensoriale del personaggio)

    - Flussi di coscienza (i ragionamenti su larga scala del personaggio)

    - Pensieri diretti (scritti in corsivo e al presente, ovvero ciò che gli passa per la testa li per li, possono essere anche sconnessi)

    - Dialoghi

    Lo stile narrativo che prediligo cerca di essere immersivo, ovvero elimino tutto le parole che temo possano togliere l'attenzione e distaccare il lettore; ad esempio: disse, pensò, valutò, vide, sentì, percepì, ascoltò, etc..
    In più tendo ad evitare giri di parole, avverbi di modo che finiscono in -mente, e più in generale la maggior parte delle parole "vaghe" che non creano un immagine precise (in sostanza se utilizzo una descrizione non mi limiterò mai a un banale "lo accoltellò e morì" ma scenderò nel dettaglio ovvero "con un movimento rapido estrasse il coltello dalla cintura, la lama scattò e la luna rifletté sul freddo acciaio, l'attimo dopo la punta sprofondò nella gola del poveraccio. Il sangue caldo schizzava dall'apertura, gli bagnava la faccia, le palpebre dell'uomo si chiusero seguite da un rantolo soffocato". Quello che intendo è che se mi prendo la briga di utilizzare la parte descrittiva è perché ci deve essere un senso e non mi piace tirarla via, a costo di renderlo più lungo).

    Per quanto riguarda il racconto a me piace metterci sempre dentro delle morali, un significato lo considero obbligatorio; spesso nel mio caso si ricongiunge al titolo.
    Però è molto difficile far empatizzare il lettore con il protagonista in un racconto, è troppo breve perché.

    Per quanto riguarda i romanzi cerco di seguire la "teoria del Dramma" di Aristotele ovvero il protagonista deve fallire molte volte, anche nelle cose più semplici, prima di arrivare al successo; il motivo è che il lettore dovrebbe empatizzare di più con un personaggio "umano" a cui capitano delle sfighe rispetto che a uno a cui fila sempre tutto liscio. 😅

    Per quanto riguarda le sensazioni diciamo che coltellate vere e proprie non ne ho mai prese, ma qualche rissa e un sopracciglio rotto sì, qualche sbrego come si deve con delle lamiere pure, quindi un'idea un po' ce l'ho 😂.

    Questa è in generale la mia idea, poi ci sono diversi altri dettagli che se vi possono interessare vi dirò.
     
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    Per me un racconto deve essere breve
     
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