Abominio degli abissi
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Come bruciarsi l’opportunità di poter sfruttare il nome e l’immagine del più noto regista horror italiano sfornando un prodotto che definire raffazzonato è poco! Dario Argento in quegli anni era ancora un nome di grande richiamo, una garanzia di successo sia per i film da lui diretti ma anche per quelli soltanto prodotti. Contestualmente al lancio della catena di negozi “Profondo Rosso” (catena immediatamente ridotta all’unico punto vendita della capitale), Luigi Cozzi, regista, collaboratore e amico personale di Argento, ebbe l’intuizione, sulla carta felice, di trasformare il re dell’horror italiano in una sorta di novello Zio Tibia, voce narrante di incubi a fumetti da lui concepiti, o almeno così prometteva l’editoriale del primo numero. La realtà dei fatti fu molto diversa. La storia di apertura di ogni albo conteneva le avventure di Stella Holmes, detective dell’occulto (personaggio riciclato dal film di Cozzi Contamination del 1980), realizzate da autori dello Studio Leonetti. A seguire brevi episodi pescati a caso dalle gloriose Creepy e Eerie spesso pessimamente riprodotte e letterate, inframmezzate da redazionali a tema argentiano, improbabili collage fumettati con ritagli di foto prese da film horror e spudorate pubblicità e listini del negozio di Cozzi mascherati da articoli! La collana s’interruppe dopo 13 uscite, non prima di aver figliato due albi speciali e la testata gemella Profondo Rosso presenta Tenebre, chiusa dopo sole 4 uscite.
Questo progetto editoriale curato da Luigi Cozzi, storico assistente di Dario Argento, con la supervisione dello stesso Argento, dal dicembre del 1990, portò nelle edicole tredici numeri e due speciali pubblicati dalla casa editrice Edizioni Scorpio. Nelle pagine di questo mensile trovano spazio, oltre a diverse storie brevi a fumetti caratterizzate da vaghi riferimenti, nei titoli e talvolta in alcune sequenze, ai film del Maestro dell’Horror italiano, degli articoli di approfondimenti su attori e registi del cinema horror internazionale e delle interviste proprio ad Argento e Cozzi, nel quale erano svelati gustosi retroscena sulla loro produzione cinematografica. Inoltre, in ogni numero, era presente una sezione dedicata a un film o un regista dell’Hammer Film Productions e una storia a loro dedicata.
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