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Titolo Originale: Il Gatto a Nove Code
Regia: Dario Argento
Paese di Produzione: Italia, Francia, Germania
Anno: 1971
Durata: 107 minuti
Distribuzione: TITANUS - Creazioni Home Video, Mondadori Video
Cast: James Franciscus, Karl Malden, Catherine Spaak, Tino Carraro, Pier Paolo Capponi, Rada Rassimov, Aldo Reggiani, Horst Frank, Cinzia De Carolis, Werner Pochath, Vittorio Congia, Ugo Fangareggi, Corrado Olmi, Carlo Alighiero, Tom Felleghy, Jacques Stany, Pino Patti, Stefano Oppedisano, Emilio MarchesiniTrama
Un enigmista cieco, Franco Arnò, e un giornalista, Carlo Giordani, si trovano ad unire le forze per fare luce su una catena di misteriosi omicidi strettamente correlati con quell'Istituto Terzi all'avanguardia sulle ricerche genetiche. Di volta in volta, chiunque si dimostri in grado di rivelare dettagli su quanto accade nel centro scientifico trova la morte per mano di un assassino che comincerà, ben presto, a minacciare i due improvvisati detective pur di nascondere il proprio segreto.Trailer
Commento
Il secondo lungometraggio di Dario Argento ci delizia nuovamente con l'esemplare cliché d'investigazione: i delitti, le indagini, i colpi di scena e la rivelazione finale del colpevole risultano i medesimi fattori narrativi di un film ben costruito nei minimi dettagli. Il Gatto a Nove Code è probabilmente la sua opera meno apprezzata dal pubblico, a mio parere è un capolavoro assoluto, ha creato notevoli divergenze forse per la durata eccessiva della pellicola o forse per la staticità di alcune sequenze molto dialogate e poco funzionali allo sviluppo narrativo.
Nel complesso il mio commento è a dir poco positivo, il montaggio e l'evoluzione della trama stessa risultano godibili, il velo di mistero che circonda l'identità del killer sprigiona una maniacale curiosità, per non parlare del duetto tra il giornalista e l'enigmista, un connubio di complicità perfetto.
La recitazione è ottima, dopotutto il cast è esemplare, sul piatto abbiamo Catherine Spaak e James Franciscus, icone magistrali nel panorama cinematografico.
Uno dei molteplici elementi che visivamente ho apprezzato di più, è senz'altro la contrapposizione metaforica tra la cecità dell'enigmista e la frequente apparizione della pupilla dilatata dell’assassino (una fissazione già nota nelle svariate opere di Argento), ma senza dimenticarsi ovviamente della scena iniziale alla stazione, che a livello stilistico è esorbitante.
Brevemente, pur essendo agli esordi, Dario Argento ha dato vita ad un opera sottovalutata da molti, ma per i buoni intenditori è un gioiellino da non perdere.
Edited by DaleCooper - 6/11/2017, 19:22. -
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Uno dei pochi Argento che mi mancano, ho il dvd da una vita, ma non l'ho mai guardato. Non perché ci sia qualche ragione particolare, anzi, mi ispira anche molto solo che è rimasto in coda, prima o poi lo vedrò. . -
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Il film si discosta parecchio dal genere di Argento a cui siamo abituati, e devo ammettere che per certi aspetti lo preferisco. Comunque sia, Ed mi saprai dire non appena lo recupererai. D.C.
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A mio avviso dei primi tre, ovvero la così detta triologia degli animali ( "l'uccello dalle piume di cristallo"e "4 mosche di velluto grigio"gli altri 2) è quello con la trama migliore, poi Argento all'epoca aveva un modo veramente speciale di inquadrare e trasmettere tensione . . -
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A me nn ha fatto impazzire
La trama nn sapeva chi prediligere come protagonista e alcuni assassinii erano stupidi. In un thriller e nn un horror chi va a controllare 2 volte il rumorino in bagno e nn sbarra la porta dopo la prima volta?
Anche tutti gli indizi raccolti erano inutili: i fondamentali venivano fatti sparire prima di essere rivelati, gli altri erano più circostanziali. The murderer is revelead alla fine senza nessuna spiegazione logica dietro, con una spiegazione degli omicidi e delle motivazioni puramente a casaccio.
Inoltre the murderer sembrava onnisciente e onnipresente, sempre in agguato quando un qualsiasi personaggio faceva qualcosa di importante nelle ricerche; SEMPRE.
Bravo il cast e belli gli interni, ma dario come sceneggiatore è scarso. Non a caso i veri cult li ha fatti con la moglie.... -
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è l'unico della trilogia che ancora non ho visto, mi avevano detto fosse il meno forte, invece se Enrique dice che è il migliore allora sono superfelice perchè gli altri due sono veramente molto belli.
poi in 4 mosche di velluto grigio c'è un Bud Spencer veramente inusuale, un attore drammatico di altissimi livelli, sono rimasta basita.
a breve mi prenderò tutti i bluray della Arrow che hanno anche l'audio in ita, insieme a Tenebrae.
non possono mancare nella mia collezione.. -
Diamanda.
User deleted
Ah ecco, siamo arrivati All'Argento. Benissimo. Io li ho visti tutti da bambina insieme al mio papà.
Ma, piccola curiosità, avete per caso parlato del nuovo Suspiria? O ne ho parlato io? Non ricordo bene 🤔. -
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andiamo nel topic tuttinsiemeappassionatamente a parlarne siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii . -
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Tra i capitoli della "trilogia zoonomica" è quello che preferisco di meno, perché molto meno teso e incalzante degli altri due. È sicuramente il film più Hitchcockiano di Argento e quello che tra l'altro lui stesso apprezza di meno. È comunque tutto sommato un giallo valido anche al giorno d'oggi, soprattutto se lo si paragona ai "film" più recenti del regista (come quella ciofeca di Occhiali neri) .