CDN I Bimbi Scomparsi

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  1. -Legionarivs-
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    PREFAZIONE


    Si narra che a ovest di Detroit ci sia un luogo dove molti bambini sono spariti nel nulla,nelle vicinanze,morì un bambino per cause sconosciute e dopo la sua morte anche i genitori si suicidarono,la casa venne messa all’asta ma nessuno la comprò,ora è ancora lì in cerca di un padrone.

    I BIMBI SCOMPARSI



    Il sole era ormai alto e penetrava attraverso la mia persiana,chiusa per metà,alcune nuvole accompagnavano la solitudine del sole,le auto rombanti che passavano mi costrinsero ad alzarmi,mi lavai la faccia con acqua bollente e mi diressi in cucina per prepararmi un buon caffè,il giorno di indagare era arrivato,fremevo,indagare era il mio lavoro,ma un lavoro fatto con passione,quasi un hobby per me.
    Mi aveva colpito una storia apparsa sui giornali dove alcuni bambini era scomparsi in circostante misteriose vicino ad una casa altrettanto misteriosa,decisi di mettermi al lavoro.
    Uscii di casa e mi incamminai verso questa casa per indagare sulle sparizioni misteriose dei bambini,in me sapevo che la casa poco poteva centrare in quanto ero un uomo assennato e ragionevole e non credevo a sotrie come fantasmi e dicerie simili.
    Arrivai,ora il sole che mi aveva svegliato era coperto da nuvole minacciose,iniziò a piovere,e quasi fui costretto a ripararmi sotto un edificio di fronte alla casa misteriosa, la sua facciata era inquietante,i vetri scuri e sporchi di polvere non facevano vedere bene all’interno,sul tetto ormai poggiavano poche tegole.La guardavo e lei sembrava guardare me,i battiti provocati dall’acqua sulle poche tegole componevano una sinfonia sinistra,ad un certo punto però l’acqua iniziò a diminuire,mi avvicinai a piccolo trotto alla casa,quando il mio occhio cadde sulla finestra del piano di sopra,un ombra scura attraversò la finestra con grande fretta,subito pensai ad un riflesso o ad un illusione della mia mente e quindi proseguii senza alcun timore.
    Eccomi,ero davanti alla grande porta,non vidi nessuno intorno e con una spinta,con tutta la forza che avevo in corpo,sfondai la porta,essa cadde sul pavimento polveroso,ed io con lei,il braccio mi doleva,ma mi alzai subito,la giacca era grigia di polvere,e mentre la stavo pulendo,sentii un ticchettio assordante provenire dal piano di sopra, subito chiesi se ci fosse qualcuno in casa,ma non udii alcuna risposta.Quindi facendo gli scalini a due a due arrivai subito al piano superiore,su una porta,vecchia e scricchiolante si poteva leggere JACK,subito pensai al bambino morto in circostanze misteriose,con un balzo entrai nella stanza quasi tremando,ancora lì c’era il vecchio letto dove poggiavano vari peluche,ma la mia attenzione andò subito all’armadio,chiuso quasi del tutto,lo scricchiolio sentito al piano di sotto sembrava provenire,ora,proprio da lì.
    Mi avvicinai,con passi prudenti e una volta davanti a lui poggiai la mano sul vecchio pomello,di scatto lo aprii e…un urlo venne fuori dall’armadio,uscii dalla stanza,feci le scale talmente di corsa che arrivai all’ingresso col fiatone,una volta fuori,mi calmai,mai avrei pensato di trovarmi in una situazione simile,io proprio io,che fino al quel giorno non avevo creduto al paranormale ero appena scappato per un presunto fenomeno paranormale,mi diressi di corsa a casa e cercai su internet gli articoli di 10 anni prima che parlavano della morte del bambino e subito dopo della famiglia suicida,trovai poco o niente per lo più notizie contraddittorie, certamente nessuna nascondeva la verità.
    Il Mattino seguente,quindi,decisi di ritornare in quella casa,di cui ora,ero terrorizzato,arrivai, e subito rimasi a bocca aperta quando guardai la porta che il giorno precedente avevo sfondato che ora era in perfette condizioni,mi feci coraggio,mi guardaii in giro e non vedendo ancora nessuno la risfondai,entrai,cercavo indizi,qualunque cosa che mi potesse tornare utile,mi diressi in salotto dove mobili antichi riempivano la stanza,facendola sembrare piccolissima,li aprii tutti e da ognuno tirai fuori carte e cartelle,scoprii che la famiglia era in grande difficoltà economica e si era indebitata per migliaia di dollari.
    Mi diressi in cucina,lì trovai il cestino ancora pieno di rifiuti e bottiglie di alcolici,mi feci ancora una volta coraggio e infilai le mie povere mani nei rifiuti,oltre alle bollette accartocciate e buttate lì,trovai scontrini di alcoli,più di 400 dollari spesi in alcol,pensai subito al padre ubriacone che picchiava il figlio e la moglie,ora tutto sembrava un po’ più chiaro.
    Con gran timore mi diressi nella stanza di Jack dove il giorno prima stava per venirmi un infarto.Entrai guardai l’armadio che ora era chiuso,pensai alla mia infanzia e a quando scrivevo sotto il letto i miei segreti,pensai e pensai e alla fine mi piegai sotto il letto cupo e rovinato,ci siamo,notai delle scritte”io odio mio padre,scapperò,aiutatemi.”
    Ora tutto,o quasi mi era chiaro,la famiglia era in difficoltà economica,il padre era un ubriacone e forse picchiava sia Jack che la madre,si ma tutto questo cosa centra con i bambini scomparsi?
    Passai tutta la notte a riflettere sul da farsi e decisi di aprire di nuovo l’armadio dove uscì quell’urlo disperato.
    Per il terzo giorno mi diressi lì,e per il terzo giorno la porta d’ingresso era intatta,e dovetti sfondarla per la terza volta,salii le scale,ad ogni gradino il mio timore saliva,finchè arrivai nella stanza di Jack,le gocce di sudore scendevano senza sosta sul viso,mi avvicinai all’armadio e con uno scatto lo aprii,ma subito caddi a terra senza sensi.
    Mi risvegliai dopo molto tempo,ma con mia grande sorpresa,non ero più nella stanza di Jack,ero in un luogo scuro con una puzza tremenda che si diramava nell’aria,da dove stavo si poteva vedere solo un punto di luce in lontananza e quindi decisi di dirigermi lì,sconvolto e in preda al panico arrivai vicino alla luce che in realtà era una porta.
    Stavo sognando o cosa?Entrai in questa porta misteriosa,sembrava un parco giochi,bambini scorrazzavano di qui e di là,pensai subito ai bambini scomparsi e a Jack,mentre stavo per urlare il nome di Jack,un’orrenda creatura mi si presentò davanti,era un animale tra una lince e una volpe,ma cos’era? Un demone forse?
    Con mia grande sorpresa iniziò a parlare con voce cupa,mi chiese la mia identità,se fossi un bambino scappato di casa perché stanco dei genitori,non gli dissi niente e iniziai a correre come una lepre.
    L’affanno era sempre più pesante il sangue ribolliva nelle vene,l’acido lattico mi bloccò le gambe e all’improvviso caddi a terra senza forze.
    Ero di nuovo svenuto,ma appena aprii gli occhi mi ritrovai nella stanza di Jack,sollevato,ripensai a quello che mi era capitato,pensai subito ad un brutto sogno,ma dopo quello che avevo visto e sentito,tutto era possibile.
    Ero arrabbiato e presi l’armadio,lo scaraventai a terra,con tutta la forza che mi era rimasta,dietro era situata una stanza segreta. La stanza era puzzolente,le narici quasi urlavano per il dolore,essa era piena di scheletri di bambini,al centro posava una pergamena che subito presi e lessi velocemente,sopra c’erano scritti tutti i nomi dei bambini morti e sotto una frase che ancora oggi mi mette i brividi:”Ora sono miei,Kantont”.
    Tornai a casa e cercai questo nome in rete,e dopo un approfondita ricerca trovai che nell’antica Grecia si credeva che Kantont,una creatura misteriosa,fosse responsabile della sparizione di alcuni bambini in un popolo sull’isola di Creta,questi bambini per scappare dal loro destino bellico fatto di battaglie e sangue senza volerlo invocavano questo demone che li uccideva in un luogo comune e portava le loro anime con sé,i corpi vennero tutti ritrovati in una grotta .Ora tutto sembrava chiaro ma anche irreale e totalmente assurdo,ma qualcosa dovevo fare perché Jack aveva fatto rivivere il demone.
    Comprai la casa e misi delle recinzioni fuori per non far avvicinar nessuno bambino in cerca di fuga dall’ambiente familiare,spesi tutti i miei risparmi in cibi in scatola,mai più sono uscito da quella casa,ora vi sto scrivendo da lì,sono nella stanza di Jack,sono seduto sul suo letto,chiamatemi pazzo,chiamatemi come volete,ma quando morirò qualcuno dovrà proteggere la casa!
     
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    Abominio degli abissi

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    accidenti....spero che sia una storia che hai inventato legio.
     
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  3. -Legionarivs-
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    Sisi ovviamente ;)!
     
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  4. Fulminto
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3 replies since 3/1/2015, 18:36   74 views
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