I Tre Volti Della Paura

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  1. gidan 89
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    Titolo: I Tre Volti Della Paura
    Titolo Alternativo: Black Sabbath
    Regia: Mario Bava
    Paese di produzione: Italia
    Anno: 1963
    Cast:
    Boris Karloff, Mark Damon, Michèle Mercier, Susy Andersen, Lydia Alfonsi, Glauco Onorato, Jacqueline Pierreux

    Trama


    Film in tre episodi: Nel "Telefono" (tratto da F.G. Snyder, anche se dichiara di esser tratto da Maupassant) una donna minaccia un'amica con telefonate anonime. L'amica chiede aiuto proprio a lei. In "I Wurdalak" (tratto da Aleksej Tolstoj) si narra di una famiglia che cade preda di una forma di vampirismo: uccidono chi hanno amato di più. Nella "Goccia d'acqua" (che risulta tratto da Cechov) un'infermiera ruba l'anello a una morta ignorando che la defunta era una medium: il furto le sarà fatale.

    Trailer




    Commento/Recensione
    Questo film è del '63, e nel panorama del cinema italiano l'horror era un genere appena nato e che quindi presentava dei tempi e dei ritmi molto diversi dagli horror di oggi. Bava come sappiamo assieme a Riccardo Freda ha dato il via al genere horror made in italy, riscontrando però successo solo all'estero e non nella nostra nazione.
    Il concetto di cinema horror all'epoca era molto diverso da quello che si intende oggi, e quindi prima di vedere il film bisogna comunque sapere a cosa si va incontro, cioè ad un film molto diverso dagli standard dei normali horror più moderni. Ho fatto questa premessa solo per evitare critiche "ingiuste " al film.
    All'estero il film venne chiamato "Black Sabbath" , titolo da cui prenderà origine una delle band metal/rock più famose degli anni 80'.

    Il primo episodio del film è ben costruito, l'assassino non si fa vivo per molto tempo e la tensione cresce pian piano. Durante l'episodio poi in quel piccolo microcosmo qual'è la casa in cui è segregata la poverina di turno si iniziano a dipanare colpi di scena in grado di coinvolgere lo spettatore, riuscendo ad essere un episodio godibile. Forse è un pò troppo poco horror rispetto agli due episodi, e non convince del tutto ma resta in ogni caso godibile e ben realizzato.

    Nel secondo episodio invece Bava accumula tutta la sua bravura creando un episodio che resterà per sempre nella storia del cinema horror: uno straniero si imbatte per caso in un cadavere senza testa con un pugnale nel cuore. Caricatosi il cadavere a cavallo si imbatte in una casa della steppa russa dove viene accolto da una famiglia in ansia per il ritorno del padre, partito sui monti per uccidere un vampiro. Il cadavere trovato dal forestiero ed il pugnale coincidono benissimo col vampiro che doveva essere ucciso , e a mezzanotte anche il "patriarca" fa ritorno a casa...ma sembra alquanto cambiato. Da questo punto inizia l'episodio di cui non voglio svelare nulla, anche se come trama è abbastanza banale e facilmente intuibile (ricordarsi che siamo nel 63). Boris Karloff ci regala una splendida e indimenticabile caratterizzazione del padre di famiglia, col suo volto ed il suo sguardo terrificante. L'episodio ci ammalia per l'uso dei colori stupendo, per le scenografie costruite in studio, per il modo di narrare la storia, con tempi da teatro ma lento e calamitante come una favola.

    Il terzo ed ultimo episodio è puramente horror, e ci narra della vendetta di un fantasma che rivuole indietro l'anello che gli è stato sottratto mentre era cadavere. E anche qui Bava si supera, riesce a creare solo col rumore di una goccia d'acqua che cade, un'atmosfera di suspense incredibile. L'uso dei colori è visionario, straripante, bellissimo.

    Il film si chiude con un piccolo promo di Karloff e con una sequenza geniale ed entrata nella storia del cinema, che fece versare fiumi di inchiostro alla stampa di tutto il mondo. Non svelo nulla, vedere per credere.


    I 3 episodi hanno in comune una forte solidità di base, una sceneggiatura scritta da Bevilacqua e Marcello Fondato veramente eccellente e comunque contribuisce il fatto che i 3 episodi sono ispirati a 3 racconti di Tolstoji, Maupassant e Cechov.
    Con questo film pieno di trovate geniali, poesia visiva, capacità di narrare e di generare suspense unica Bava ha girato un capolavoro del cinema horror. Considerato anche l'anno il film è stato molto innovativo, conquistandosi così la palma di capolavoro.


    Voto : 9


    Edited by EdTodesking - 24/10/2017, 20:39
     
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  2. Tex.Willer
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    Un'altra grande prova del Maestro
     
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  3. lennysnipes
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    Una prova del Maestro che oserei definire sublime. Questo film è l'esempio lampante di come si possa fare un vero film horror (autenticamente in grado di far spaventare) con un budget modestissimo (non per niente, è risaputo che buona parte degli effetti speciali dei film di Bava erano fatti da lui stesso). Tra i tre episodi, forse il migliore è il primo, in cui, in certe sequenze, il Maestro crea una tensione che è veramente tagliabile con il coltello. Ma anche gli altri due sono notevoli (meritevoli di lode, nel primo, l'interpretazione di Karloff e, nel secondo, la bellissima maschera della morta. Incredibile e veramente inattesa la sequenza finale del film, in cui Karloff mostra cos'è in realtà il cavallo che stava cavalcando nel suo episodio.
     
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  4. moviemaker
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    I TRE VOLTI DELLA PAURA è indubbiamente il mio film preferito di Bava. Una pellicola che, oltre a presentare grandi nomi del cinema, come Boris Karloff - per chi scrive uno degli attori horror più bravi della storia della Settima Arte - è pure oltremodo inquietante, pur essendo un'opera che ha parecchi anni. Un'opera artigianale, sì, ma d'effetto. Tra i tre episodi, quello che mi ha angosciato di più è il terzo. Il cadavere della donna anziana mi è rimasto impresso per molto tempo dopo la visione del film, e ha suscitato in me pure qualche incubo notturno. A volte i film più "artigianali", sono molto meglio di film costati moltissimo e pieni di effetti speciali, che non lasciano nulla.

     
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  5. kuang shi
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    Beh ''I tre volti della paura'', credo che sia uno delle colonne portanti della storia della cinematografia horror, poi un metallaro e sabbathiano come me, non può che possederlo gelosamente, ogni volta che lo guardo non mi stanco mai di vederlo........ Boris Karloff, il meglio di tutti
     
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    Svanirò alla luce del mattino; non ero altro che un'invenzione dell'oscurità.

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    Film ad episodi tratto da tre racconti brevi di autori russi, il secondo episodio già lo conoscevo, l'ho letto tempo fa perché mi ricordavo la storia.
    L'episodio che mi è piaciuto di più è sicuramente il terzo, bella la trama e l'ambientazione.
    In questa discussione tutti gli utenti hanno fatto la conoscenza del Kille :=/:
     
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    Azathoth - il Dio Sultano

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    Rivisto oggi, mi ricordavo pochissimo di questo film.

    1o episodio: Bella atmosfera ma una storia convenzionale senza alcuna sorpresa. Voto 5/10.

    2o episodio: Il piatto forte del film, Boris Karloff e i morti viventi ci fanno visita. Ottima l'ambientazione medievale. Voto 8,5/10.

    3o episodio: Si intuisce che sarà una storia di vendetta del morto. Ma è girato bene ed è più violento del primo. Voto 6/10.

    In definitiva quindi non un capolavoro ma un interessante horror all'italiana che viene sollevato alla grande dalla seconda storia. Gli manca quel tocco di imprevidibilità per fare lo step successivo.

    Media voto 6,5/10.

    Edited by Black Widow - 11/28/2023, 07:09 AM
     
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6 replies since 20/8/2006, 01:23   1042 views
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