Posts written by sir Kromalot

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    Adesso ci manca il cantest sulla storia horror a tema Natale.
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    Mi piace il mito di Jack O'Lantern, sono bellissime anche le immagini, ma sembra uno di quei racconto scopiazzato e ripiazzato parecchie volte.
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    Devo dire che questa storia mi piace tantissimo, soprattutto per il fatto che Marco si è finto morto per far parte di un'associazione segreta.
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    Me la cavo di più nei romanzi fantasy, cyberpunck e di fantascienza, ma se si farà anche il prossimo anni, mi eserciterò di più.
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    AdInferii Con una musica spettrale sarebe più bello.
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    Domani sapremo i risultati.
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    Il disegno non deve fare per forza paura, se lo fai con intenzione, allora sì, altrimenti, la cosa più importante è incuriosire il pubblico.
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    Accetto critiche costruttive.
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    Magari.
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    Mi piace che ci sono persone che hanno deciso di partecipare, mi dispiace per quella persona che si è dimesso, siccome non sa cosa inventarsi, ma sono curioso di leggere le tre storie che hanno vinto, se mi trovo tra i vincitori, ben venga, altrimenti, sono contento lo stesso.
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    Vorrei dire a Lisi91 che scrittori in erba significa alle prime armi, cioè che ha iniziato da poco a farlo senza avere esperienza, solo forza di volontà, talento e tanta voglia di farcela.
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    A me piace leggere racconti di scrittori in erba, chiunque vinca, leggerò la sua storia, o meglio, le tre storie dei primi tre classificati.
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    Io mi sono dato da fare, questo è uno dei miei racconti, la mia mente è prolifica.
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    Cercherò di aggiustare questi errori grammaticali.
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    Durante l'epoca dei patriarchi ebrei, quando le piramidi in Egitto erano in fase di costruzione, la Cina doveva ancora diventare un impero e l'Homo di Neanderthal era ancora presente in Europa, nella zona a sud ovest dell'Asia, un sacerdote pagano aveva costruito una maschera per poter conversare con gli spiriti guida. Solo persone sagge e con autocontrollo potevano indossarlo, per evitare pericoli per l'intera umanità.
    Vincenzo, un ragazzo di 22 anni, dall'intelligenza fuori dal comune, svolgeva il lavoro di archeologo dopo essersi laureato a pieni voti in un'università per persone dal quoziente intellettivo altissimo. Decise di fare il giornalista investigativo free lance andando di persona a cercare oggetti riguardanti il passato che nessuno aveva ancora scoperto. Si trovò in medio oriente, dentro una caverna con un casco protettivo munito di torcia, una tracolla da viaggio ed una zappa. Aveva anche una borraccia per dissetarsi ed un panino nel caso doveva fare una pausa. Appena entrato si impressionò nel vedere graffiti sulle pareti, ossa di un intero clan ed alcuni oggetti, tra cui una maschera di bronzo, ma leggera come la plastica. Era felicissimo che essa era in perfette condizioni e non era per niente arrugginuta. Essendo capace di tradurre lingue antiche, aveva capito che aveva in mano un oggetto da tenere lontano da occhi indiscreti, ma l'entusiasmo di diventare famoso per la scoperta e di far capire al mondo che i popoli primitivi non erano così arretrati come la scuola ci insegna, incartò in vecchie carte di giornale quell'oggetto, se lo mise nella tracolla ed uscì fuori dopo aver fatto alcune foto nella zona. Aveva i brividi ed era pallido in volto per la scoperta, entrò nel suo fuoristrada, si avviò verso l'Europa in cerca di un museo dove dovevano essere interessati alla sua scoperta, ma tra quelli più famosi, nessuno accettò, finché suo zio, che era il titolare di un museo di arte antica, lo salutò: "Ciao Vincenzo, come mai da queste parti?"
    "Ciao zio" - disse lui - "sappi che ho fatto una scoperta eccezionale, ho trovato un oggetto misterioso" Appena disse oggetto misterioso, tramarono le sue gambe e divenne pallido in viso per la seconda volta.
    "Mo, fa vedere?" Disse lo zio incuriosito. Vincenso aveva la fortuna di avere parentele importanti.
    Si tolse la tracolla, la aprì, cacciò fuori con tanta timidezza, ma anche entusiasmo, un mucchio di carte di giornale, temeva di averla persa, ma per fortuna la trovò.
    Lo zio boccheggiò dallo stupore: "Questa è una maschera di origine pagana, molto antica, sembra dell'età del bronzo! Mamma mia! Dove l'hai trovata?"
    "L'ho trovata in Medio Oriente, dalle zone della Mesopotamia, ma qualche chilometro più a sud ovest, in una caverna". Disse suo nipote.
    Prese la macchinetta fotografica e mostrò al suo parente tutte le foto che aveva scattato: "Guarda qui!".
    Lui era ancora più stupito, si lesse in volto l'orgoglio per suo nipote, il figlio di sua sorella maggiore.
    "Mostrami il luogo!" Disse zio Franco, così si chiamava. Lui aveva finito la benzina alla macchina, ma non poteva farsi dare un passaggio da nssuno, mentre lo zio non aveva mai imparato a guidare a causa di un problema che rende le persone più intelligenti della media, ma non possono fare le cose che la gente comune considera semplici come vestirsi o guidare una macchina. Per questo aveva una troupe che lo portava in giro, che lo vestiva e che lo dava da mangiare, mentre le altre cose le faceva tutte da solo, dato che aveva una particolare intelligenza a causa della sua personalità. Era ancora presto per avvertire il suo gruppo, non voleva che qualche estraneo prendesse i meriti che spettassero a Vincenzo, che essendo il nipote, lo preferiva a tutti gli altri. Pagò lui la benzina per la Jeep di suo nipote, che ovviamente sapeva guidare, fecero parecchi chilometri di viaggio sostando solo se necessario, lo portò nella grotta in Medio Oriente mostrangogli tutta la bellezza rupestre. Entrambi se ne intendevano di reperti antichi, ma questa maschera era la scoperta del secolo. Anche lui comprendeva le lingue antiche ed in disuso come il celtico, l'ebraico antico, ill sumero, il babilonese, l'etrusco e tante altre lingue morte. Capì che quella maschera non poteva essere indossata da gente comune, né da persone impulsive o problematiche, ringraziò di cuore il caro Vincenzo e ritornarono nella loro città originaria, dovevano portare quell'oggetto nel loro museo ed esporlo in una teca ben sigillata.
    Arrivarono finalmente a destinazione, controllarono uno spazio sufficiente per mettere quell'oggetto storico molto antico e chiesero la cortesia ad Alfonso, una guardia giurata ed amico di Franco, che nonostante avesse solo il diploma turistico e nessuna laurea era capace di riconoscere un oggetto di valore e quella maschera lo era, di fare la guardia a quella maschera, perché molto preziosa.
    Durante il giorno, vennero visitatori da ogni parte del Mondo, tra cui tanti studiosi, studenti, complottisti e cospirazionisti, scienziati, archeologi e semplici cusiosi e vennero tutti a vedere quella maschera esposta in una teca. Vincenzo raccontò a tutti i visitatori della sua scoperta dicendo, senza malizia e senza trattenere niente, tutti i minimi particlari del posto dove l'aveva trovato, mostrando le foto e gli autoscatti ed anche e soprattutto la maschera. Essa era in bronzo, ma leggera come la plastica, resistente come un durissimo diamente ed aveva un fiore a cinque petali rossi sul mento, una stella dorata in fronte e dodici fantasie di damascato nella parte destra. disse tutto quello che sapeva ai turisti curiosi, sensa accorgersi che c'erano pure dei complottisti tra di essi, pronti ad inventare di sana pianta delle loro teorie mettendoci in mezzo gli alieni, il Nuovo Ordine Mondiale e quant altro. Il giorno dopo, la sua scoperta, aveva fatto il giro del Mondo, grazie ai vari telegiornali ed anche ai vari blog, video e vari siti di tema mistero e complotti. Durante una notte, il guardiano era crollato in un sonno pesante, perché aveva perso molte ore di sonno, dato che il personale era poco. Entrarono tre giovani ladri, esperti nel furto, ma avevano un grande problema, erano impulsivi e non sapevano mai controllare la rabbia, appena notarono la maschera, studiarono un modo per prenderla e riuscirono a graffiare il vetro facendo un buco abbastanza grande per prenderla. Dato la forte impulsività e la tanta curiosità, uno dei ladri indossò la maschera e si sentì avvolgere da un vortice di fumo nero, nel vedere i suoi amici li aveva aggrediti spezzandogli braccia e gambe, poi uscì fuori dal museo rompendo la porta e facedno squillare l'allarme, svegliando la guardia giurata. Spaventato del furto e dei due corpi insanguinati, telefonò alcuni dei suoi colleghi che erano in servizio come lui, accorsero verso il posto prestabilito, ma il possessore andò in giro ad aggredire passanti ignari della sua presenza. In questo luogo c'era la vita notturna, essendo una città famosa di più per i locali che per l'unico museo esistente con sopra era una biblioteca comunale. L'uomo mascherato andò per tutti i locali a sventrare chiunque avesse la sfortuna di passargli davanti. Aveva una forza bruta da uccidere un orso in buona salute ed a mani nude. In una notte aveva fatto mille vittime per poi svegliarsi a casa sua con la maschera sul comodino. Cercò di chiamare i suoi amici, non ci riuscì a causa della segreteria telefonica. Non si era reso conto di quanti danni aveva provocato. Quando la indossava sentiva voci che lo comandavano di uccidere in maniera brutale e selvaggia. Persone istintive come lui non potevano rendersi conto dell'accaduto. era un oggetto indistruttibile, ma solo i saggi potevano indossarlo per fare viaggi astrali, esperienze fuori dal corpo e per comunicare con gli spiriti guida o con creature intelligenti di altri piaenti o satelliti. Dopo pranzo, indossò di nuovo la maschera per semplice curiosità e divenne di nuovo aggressivo uccidendo sua madre e suo padre anziani, senza motivo. Quando la tolse si accorse che qualcosa non andava e cercò di riportare indietro quell'oggetto maledetto. Si ricordava precisamente il posto dove lo aveva rubato, doveva assolutamente rimetterlo apposto, ma così facendo sarebbe ritornato in dietro le sbarre di una fredda cella. Strada facendo aveva incontrato un gruppo di teppisti che lo accerchiarono. "Che hai qua?" Disse uno di loro cercando di strappargli dalle mani quell'oggetto. Senza pensarci un attimo, indossò la maschera e riprese a diventare quello spietato omicida strozzando uno di essi. Gli altri lo affrontarono, ma ebbero la peggio. Vennero sbranati da una forza brutale, poi la ritolse e mentre vide i corpi senza vita dei teppisti, godette della loro morte e decise di tenerseòa per se, per poi utilizzarla in caso di legittima difesa. Non se ne separò più.

    Edited by sir Kromalot - 1/10/2019, 16:29
33 replies since 11/8/2016
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