A Natale puoi... Terrorizzare

Contest di Natale 2023

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  1. -Ragnar
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    Orrore da Paura

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    CITAZIONE (Boo! @ 24/12/2023, 23:45) 
    In extremis. Lo dedico ad Alone che credo ne condivida il pensiero generale e a Leon per ricambiare il regalo del giochino.





    IL SOGNO



    Questa notte ho fatto il più bello dei sogni.


    Era un pomeriggio di Dicembre, mancava poco all’inizio ufficiale delle feste, periodo in cui, in mancanza di un montaggio con flashforward come da film o da serie, agogno almeno alla dissociazione totale dal mondo esterno (più del solito, si intende). Quel pomeriggio però mi sarebbe toccato uscire per sbrigare una commissione… in pieno centro città. Mi presi dunque di coraggio e auto-incitandomi come si fa con i guerrieri in procinto di una battaglia, mi avviai.
    Arrivata sul posto mi ritrovai letteralmente impossibilitata a muovermi ad una velocità normale, una quantità innumerabile di zombies gente mi costringeva ad avanzare praticamente in slow motion. Per non parlare dei suoni (chiamarla musica sarebbe un’offesa nei confronti di quest’ultima) che si propagavano in ogni direzione, note su note a comporre quelle odiose canzoncine natalizie.
    Temevo di non farcela, quando all’improvviso un boato seguito da grida e urla di terrore riuscì a sovrastare il resto del frastuono. Mi allarmai, tanto perché non capivo cosa fosse successo, quanto perché la folla iniziò a riversarmisi addosso questa volta correndo. Probabilmente in questo caso avrei dovuto seguirla la folla, invece, cercando di non farmi tirare sotto, alzai lo sguardo e lo diressi in fondo alla via dalla quale stavano scappando tutti, verso l’enorme albero addobbato e circondato da pacchetti, al centro della piazza. Nel momento in cui realizzai cosa fosse successo, una quasi integra testa umana mi finì contro i piedi. La fissai, pensai che l’avessero calciata fino a lì e un sorriso si affacciò sul mio volto. La sollevai, per osservarla bene da vicino, prima guardai negli occhi vitrei, poi vidi che una parte di calotta cranica era saltata via e ne tastai il cervello, sorridendo di nuovo al pensiero che effettivamente ne avessero uno. Poi mi stancai e la ributtai a terra. Nel frattempo la folla si era diradata, così potei raggiungere l’epicentro dell’esplosione. Mi soffermai ad ammirarne gli effetti e una sensazione di calore mi si diffuse in tutto il corpo, pensai che poteva essere l’equivalente della “gioia natalizia” provata dagli altri e per un attimo mi sentii in pace. Ma stavano iniziando ad arrivare i soccorsi, perciò girai i tacchi e iniziai il ritorno verso casa.

    L’ultimo abnorme “pasto delle feste” era alfine giunto. Erano una quindicina intorno al lungo tavolo, tutti intenti a mangiare e bere, bere e mangiare, senza dimenticare gli immancabili schiamazzi. Mi veniva la nausea solo a guardarli, mentre cercavo di stare il più possibile in disparte. Alcuni avevano quei ridicoli maglioni con renne, pupazzi di neve e chi più ne ha più ne metta. Il finto buonismo, l’allegria immotivata, ma soprattutto il celebrare qualcosa solo per imposizione, mi scatenavano un odio infinito.
    Erano alla portata numero… non lo so, avevo perso il conto, sembravano dei pozzi senza fondo, non capivo come facessero, io al massimo riuscivo ad entusiasmarmi così per i dolci. Qualcuno iniziò a tossire. In breve i colpi di tosse colsero tutti i commensali e si fecero più forti, sempre di più, si trasformarono in convulsioni e rivoli di sangue che sgorgarono a fiotti da ogni orifizio visibile, finchè tutto finì con le loro stupide facce nel piatto. Breve ma intenso. Il mio shock iniziale si tramutò presto in un ghigno liberatorio, ero euforica e avevo voglia di giocare un po' con quei burattini di carne, tagliandoli e aprendoli come farebbe un bambino con un giocattolo per vedere cosa c’è dentro. Il mio divertimento però si esaurì in fretta, perché non avevo la sofferenza delle vittime con cui alimentarlo. Annoiata mi alzai e andai a dormire.

    Mi svegliai che era di nuovo la vigilia di Natale, ma… ero tornata bambina! Fui investita da un’ondata di emozioni che non provavo più da tempo immemore, prima fra tutte quel senso di leggerezza che risuonava ora nella mia testa come una Hakuna Matata.
    Corsi di sotto proprio con l’intenzione di rivedere quello e gli altri classici (che per inciso non ho mai smesso di amare) di nuovo con gli occhi da bambina. Nel salone c’era ancora il bicchiere di latte con accanto i biscotti di zenzero a forma di omino e i bastoncini di zucchero che avevo lasciato per Babbo Natale. Ma c’era anche qualcos’altro… o meglio, qualcun altro. Una figura femminile, indistinta ma familiare, stava ferma nella penombra ad aspettare, ad aspettare me. Ci avvicinammo l’una all’altra, con timore e allo stesso tempo con fiducia. Ci guardammo negli occhi, lei estrasse un coltello e io capii. Senza dire una parola iniziò a colpirmi. Al primo colpo provai dolore, al secondo provai gratitudine, al terzo non provai più nulla.

    Complimenti per questo bel racconto esistenziale. Hai dimostrato più volte di essere una persona molto riflessiva e che non segue il gregge. Il finale lascia senza parole, chapeau!

    CITAZIONE (TulipeNoire @ 14/12/2023, 22:05) 
    Partecipo, offro ad Alone. Titolo: I can see You at Christmas.

    Bravo, sembra uscito dai libri di Piccoli Brividi!

    CITAZIONE (Anita29 @ 24/12/2023, 14:05) 
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    20231224_135917
    Screenshot_20231224-141306_Gallery

    Renna Natalizia con Markers, Penne colorate, Carboncino 6-7-8 B.
    Spero vi piaccia.
    Buon Natale Horror a tutti!!
    :Bye:

    Dedicato a Sidney la Regina Rossa

    Magnifico! Come già detto per il lavoro che hai fatto per il contest di Halloween, sei davvero molto brava, e sembrano usciti seriamente dai manga. Dovresti creare un book fotografico e farci la grana.
     
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129 replies since 6/12/2023, 21:55   2446 views
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