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.Non importa quali siano le regole
Se vuoi romperle, devi prima conoscerle!
Gesù Cristo conosceva bene le regole dell'Ebraismo!
Lutero conosceva bene le regole della Chiesa Cattolica
Gauthama Siddharta conosceva bene le regole dell'Induismo
Karl Marx conosceva bene le regole del Capitalismo
Mahatma Gandhi conosceva bene le regole del Colonialismo Britannico
Se vuoi rompere le regole, ma non le conosci, sei solo chiacchiere e distintivo, chiacchiere e distintivo...
Ma davvero credete che Tommaso Marinetti, creando il Manifesto del Futurismo, non conoscesse le Regole della Poesia che andava a rompere? Avete visto l'attimo fuggente? Il Capitano Roby Williams conosceva BENISSIMO le regole della letteratura enunciate nel testo che lui chiede di cestinare... Eccome se le conosce!
Ma è ovvio eh
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E' ovvio per te, Austin Dove... ma non per tutti! . -
+2 .
🤣🤣🤣 Continuo a non comprendere a pieno ma concordo 😝 Io seguo l'unica regola aurea esistente nella scrittura "Se funziona va bene". . -
+2 .CITAZIONE (Aaron‚-tron @ 6/8/2022, 18:04)Inciampi nella regola, provi ad aggirarla, certo la devi sapere fare tua per plasmarla al raccolto, deve saper fare ricordare i classici, e distruggerli, altro che regole, non si va da nessuna parte a seguire le regole!
Dovete fare di testa vostra, senza ascoltare nessuno! Lasciateci scrivere a libertà, perdetevi nel labirinto preimposto dalle regole, raggiungere nuovi stadi della ragione.
BASTA REGOLE
Mi sembra che, in realtà, siamo d'accordo su questo: le regole, per essere infrante, si devono prima ben conoscere. 😉
L'ho detto io stessa nel mio precedente intervento che se tutti si fossero sempre e solo attenuti alle regole di altri in modo ferreo poi non sarebbero nati i sottogeneri (molti dei quali, successivamente, evolutisi in generi a loro volta) ma è il naturale sviluppo praticamente di ogni cosa. 😊
Che, poi, io preferisca maggiormente attenermici è semplicemente una scelta personale e non certo un diktat. 😆CITAZIONE (Aaron‚-tron @ 6/8/2022, 19:17)Bisogna anche capire CHI queste regole le stabilisce. La scolastica pone i divieti per accedere in territori sconosciuti. Personalmente lo ritengo riduttivo. Bisogna ingannare le regole.
Per me tutte queste regole sono cospirazioni della simulazione.
Nella maggior parte dei casi sono nate da coloro che per primi hanno scritto un determinato testo ma rese effettivamente vere e proprie regole da qualche studioso letterato che anche a distanza di anni dalla morte del suddetto scrittore ha dichiarato "queste sono le linee generali che caratterizzano quel genere". Quei testi che hanno gettato le basi per ogni genere letterario, quegli archetipi hanno dettato le regole che a oggi abbiamo come pilastri per poter dire "questo è un thriller", o "questo è un horror", o ancora "questo è un fantasy" etc. 🤔CITAZIONE (1Nessuno @ 6/8/2022, 19:56)Mi potete spiegare un po' quali sarebbero le regole secondo voi? È solo una curiosità, non sto capendo molto dei vostri ragionamenti. 😜
Come ho scritto anche sopra rispondendo ad Aaron, ogni genere ha le proprie regole di base; sono quelle caratteristiche che inquadrano un testo in una categoria letteraria o in un'altra. Si può scegliere quale rispettare e quale no ma comunque, scrivendo, qualcuna la si segue per forza o non si potrebbe dire "ho scritto un horror/noir/thriller/fantasy/etc." 😅. -
+1 .Come ho scritto anche sopra rispondendo ad Aaron, ogni genere ha le proprie regole di base; sono quelle caratteristiche che inquadrano un testo in una categoria letteraria o in un'altra. Si può scegliere quale rispettare e quale no ma comunque, scrivendo, qualcuna la si segue per forza o non si potrebbe dire "ho scritto un horror/noir/thriller/fantasy/etc." 😅
Ah ok, forse ho capito, nel senso inutile dire "Ho scritto un horror" se non ci sono elementi horror? 🤔 Idem dire "Ho scritto un fantasy" se non c'è niente di fantasy?
Edited by 1Nessuno - 7/8/2022, 14:31. -
+1 .Come ho scritto anche sopra rispondendo ad Aaron, ogni genere ha le proprie regole di base; sono quelle caratteristiche che inquadrano un testo in una categoria letteraria o in un'altra. Si può scegliere quale rispettare e quale no ma comunque, scrivendo, qualcuna la si segue per forza o non si potrebbe dire "ho scritto un horror/noir/thriller/fantasy/etc." 😅
Ah ok, forse ho capito, nel senso inutile dire "Ho scritto un horror" se non ci sono elementi horror? 🤔 Idem dire "Ho scritto un fantasy" se di fantasy non c'è niente di fantasy?
Esatto! Temevo di non essermi spiegata abbastanza decentemente ma fortunatamente per me tu hai un bel cervello! 😁
Sì, quegli elementi che fanno comprendere che un testo è un horror, o un fantasy, o quello che ti pare, sono le basi alle quali bene o male tutti debbono attenersi. Ce ne sono diversi per ogni genere letterario e non è necessario utilizzarli tutti in ogni testo ma comunque almeno uno ci deve essere. 😅. -
+2 .
In realtà le regole sono segrete, così nessuno le può consapevolmente infrangere! . -
.In realtà le regole sono segrete, così nessuno le può consapevolmente infrangere!
L'unica regola è infrangere le regole, quandi anche questa, così facendo devi rispettare tutte le regole. A meno che non ci sia nessuna regola e si crede per sentito dire.
Perché la regola deve essere segreta?
Se c'è una regola segreta allora scrivere ogni cosa che valenza sacrale ha?
Impossibile dire quello che succederà quando scrivi qualcosa con tutte queste regole peripratiche. No, troppa importanza a qualcosa che normativa l'Aaron! Ma se ne può parlare.. -
+1 .Ah ok, forse ho capito, nel senso inutile dire "Ho scritto un horror" se non ci sono elementi horror? 🤔 Idem dire "Ho scritto un fantasy" se di fantasy non c'è niente di fantasy?
Esatto! Temevo di non essermi spiegata abbastanza decentemente ma fortunatamente per me tu hai un bel cervello! 😁
Sì, quegli elementi che fanno comprendere che un testo è un horror, o un fantasy, o quello che ti pare, sono le basi alle quali bene o male tutti debbono attenersi. Ce ne sono diversi per ogni genere letterario e non è necessario utilizzarli tutti in ogni testo ma comunque almeno uno ci deve essere. 😅
Grazie per il bel cervello. 🦚🦚🦚
Comunque condivido. Le regole sono abbastanza semplici in realtà, per come la vedo io, nel caso di un horror "puro" è necessario cercare di mantenere alta la suspance, di solito cerco di coinvolgere il lettore con suoni lugubri, comportamenti ambigui degli altri personaggi e flussi di coscienza in cui si percepisca l'angoscia e l'agitazione del protagonista. Magari si scopre che il suono lugubre è causato da un topolino che zampetta su delle foglie secche, piuttosto che dal vento che fa sbattere una porta, poi si aumenta questa suspance al massimo fino a farla sfociare nella scena finale.
Per lo splatter mi soffermo molto sulle descrizioni violente, sporche e brutali.
Di base considero un opera horror quando il protagonista è la vittima. Per quanto apprezzo molto anche gli "horror" in cui i protagonisti sono i carnefici (come ad esempio la saga di Hannibal o Dracula di Bram Stoker) non li trovo spaventosi, anzi mi trovo a "fare il tifo" per loro.
Per fare un altro esempio il buon "Zombieland" non lo considero per niente horror, ma piuttosto una commedia splatter.. -
+3 .
Vorrei solo precisare che parlando di "regole" non mi riferivo a schemi di genere con stilemi rigidi da rispettare, tempi, modi, etc... mi riferivo a cose più semplici e banali, come la conoscenza della grammatica e la proprietà di linguaggio... voglio dire, tu puoi anche avere un'idea geniale, roba da far impallidire Dante, ma se mi inizi con "Avevo la sensazione che non tutto fosse apposto" io chiudo il libro e lo rivendo su EBay . -
.Vorrei solo precisare che parlando di "regole" non mi riferivo a schemi di genere con stilemi rigidi da rispettare, tempi, modi, etc... mi riferivo a cose più semplici e banali, come la conoscenza della grammatica e la proprietà di linguaggio... voglio dire, tu puoi anche avere un'idea geniale, roba da far impallidire Dante, ma se mi inizi con "Avevo la sensazione che non tutto fosse apposto" io chiudo il libro e lo rivendo su EBay
che frase specifica
esperienza personale?. -
+2 .Vorrei solo precisare che parlando di "regole" non mi riferivo a schemi di genere con stilemi rigidi da rispettare, tempi, modi, etc... mi riferivo a cose più semplici e banali, come la conoscenza della grammatica e la proprietà di linguaggio... voglio dire, tu puoi anche avere un'idea geniale, roba da far impallidire Dante, ma se mi inizi con "Avevo la sensazione che non tutto fosse apposto" io chiudo il libro e lo rivendo su EBay
che frase specifica
esperienza personale?
No, esempio casuale
Vedo spesso, soprattutto in rete, scrivere "apposto" invece di "a posto"
Credo sia di origine regionale
In una mail, o in post sul forum, mi va benissimo
In un romanzo, o anche solo in un articolo di giornale, no!
Mi è capitato di leggere in un racconto (pubblicato, anche se non un best-seller): La situazione era terribile. Credevo che stavo per morire.
Si può pubblicare uno scempio del genere? Citando un vecchio gruppo FB, il congiuntivo non è una malattia degli occhi!. -
+2 .
Ho sentito uno strano rumore venire dalla mia cantina. Ho avuto paura!
Questa frase la posso pronunciare io raccontando ad un mio amico di un'esperienza vissuta!
Ma da uno Scrittore mi aspetto :
Udii un suono penetrante, agghiacciante, provenire dalle viscere del sottosuolo... per un attimo rimasi impietrito, gocce di sudore freddo imperlavano la mia fronte.... -
.Ho sentito uno strano rumore venire dalla mia cantina. Ho avuto paura!
Questa frase la posso pronunciare io raccontando ad un mio amico di un'esperienza vissuta!
Ma da uno Scrittore mi aspetto :
Udii un suono penetrante, agghiacciante, provenire dalle viscere del sottosuolo... per un attimo rimasi impietrito, gocce di sudore freddo imperlavano la mia fronte...
Oddio
Bisogna anche scrivere come si mangia
Non sempre è necessario il linguaggio forbito e il tipico e stereotipato rumore dalla cantina. -
+1 .
Non sono d'accordo, Dove... se scrivi come mangi non sei uno Scrittore .
Come deve essere per voi un racconto? |
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