Ilse Koch 'La cagna di Buchenwald'

sconsigliato ai minorenni

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  1. MissNobody
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    Ilse Koch

    Tutti conoscono Hitler, l'olocausto, il nazismo e le brutture che ne sono scaturite ma in pochi conoscono questi nomi: Ilse Koch, soprannominata 'La cagna di Buchenwald' e suo marito Karl Otto Koch, colonnello delle SS.

    Ilse-Koch

    Ilse nasce da un'umile e affettuosa famiglia di Dresda, nel 1906; viene ritenuta da tutti una ragazza modello, di buon carattere e dall'aspetto invidiabile, desiderata dai ragazzi ed elogiata dagli adulti.
    Come la maggior parte dei giovani tedeschi di quel tempo, arrivata all'età di quindici anni lascia gli studi per addentrarsi nel mondo del lavoro, dapprima come operaia di una fabbrica poi come bibliotecaria. Annoiata dalla monotonia e dal grigiore del mondo che vede intorno a sé decide di sfruttare il suo fascino per ammaliare i suoi giovani clienti, così senza accorgersene inizia a far carriera nel corpo delle SS.
    Qui Heinrich Himmler, capo della Gestapo, la sceglie come moglie per Karl Otto Koch, per formare la coppia modello del regime nazista, quella a cui tutti i tedeschi dovevano aspirare.
    Karl ottiene una promozione, diventando colonnello del campo di concentramento di Sachnhausen, dove presto sarà conosciuto per la sua fama di “sadico aguzzino”, e dove la moglie scoprirà il suo lato più oscuro.
    Tra quelle mura, costruite dagli stessi prigionieri con sangue e sudore, Ilse conduce una vita agiata, circondata da lusso e privilegi, godendo della sofferenza altrui. Agli inizi si concede dei piccoli vezzi, come farsi chiamare dai prigionieri con titoli nobiliari, ma poi, accortasi del piacere che le procura ammirare i flagelli e le piaghe degli “elementi antisociali” si spinge ben oltre. Durante le sue passeggiate mattutine frusta i detenuti che incrociano il suo cammino, arrivando anche a farli uccidere a forza di percosse, se incontra una donna incinta le aizza contro il proprio cane lanciando gridolini di piacere.
    Non soddisfatta, la notte organizza delle orge saffiche con le mogli degli ufficiali, per poi passare agli altri componenti delle SS, arrivando ad avere rapporti con una dozzina di uomini alla volta. Ben presto acquista la fama di sadica ninfomane, fama confermata da una nuova sua perversione: sceglie i detenuti più piacenti per poi praticare il voyeurismo mentre li costringe ad ogni sorta di atto sessuale.
    Col passare del tempo diventa sempre più ossessionata dal proprio fisico e dalle emozioni che questo suscita nel sesso opposto, così decide di farsi trovare in topless ogni qual volta arriva una nuova carovana e chiunque si fosse girato a guardarla sarebbe stato massacrato lì, davanti a tutti.
    L'ossessione per il corpo umano continua a crescere, la casa in cui vive con la famiglia è decorata dalle teste rimpicciolite dei prigionieri, da paralumi fatti di pelle umana (preferiva quella degli zingari e dei prigionieri di guerra russi) e da inquietanti quadri in cui vi erano lembi di pelle umana tatuata, precedentemente scelti dalla donna in base al disegno impresso.
    Koch_Karl
    Il marito non è da meno, è solito torturare i prigionieri con un frustino modificato con lame di rasoio, approva l'uso degli schiacciapollici e dei ferri per marchiare, ma più di tutto ama l'uso degli animali.
    Appena arrivato nel campo si fa costruire uno zoo privato, la sua gabbia prediletta è quella contente un orso e un'aquila, l'orso attacca il malcapitato squarciandolo e smembrandolo, l'aquila becca i resti mentre Karl si gode tranquillamente lo spettacolo.
    Per tutti gli anni della guerra la mostruosa coppia continua imperterrita questi aberranti atti, tant'è che perfino il Terzo Reich li richiama innumerevoli volte per “atti di eccessiva brutalità, corruzione e infamia.”.
    Nel 1941 inizia la discesa dei Koch, Karl viene trasferito nel campo di concentramento di Majdanek, in Polonia, e Ilse, separata dal marito, perde la posizione di rilievo e intraprende diversi rapporti con gli ufficiali delle SS, stando attenta a non attirare l'attenzione.
    Dopo pochi anni Karl viene condannato per altre accuse e fucilato nello stesso campo in cui si era divertito a spezzare vite umane. Ilse fu assolta per mancanza di prove, finché nel 1947 fu nuovamente arrestata. Durante la sua permanenza in carcere rimane incinta di un detenuto e approfitta della situazione per rimandare il processo. Finalmente, dopo svariati errori giudiziari,viene processata e condannata.
    La pubblica accusa dichiarò “Se mai un grido è stato udito nel mondo, è quello degli innocenti torturati e morti per mano sua”.
    Nel 1967 Ilse si uccide impiccandosi con le lenzuola, lasciando una lettera a suo figlio dalla quale non traspira alcun senso di rimorso o dispiacere per le atrocità compiute, al contrario si lamenta di essere stata un capro espiatorio e rivela che l'unico modo per uscire da quella situazione è la morte.


    P.S. dedico questo topic a King^^
     
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    Orrore da Paura

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    Non conoscevo questa storia, cavolo somiglia alla ninfomane del mio racconto Xd solo un pò più cruenta, poi il marito si difendeva con gli animali, nemmeno le mani voleva sporcarsi il farabrutto.....

    Menomale che poi giustizia fu fatta, e che lei fece un favore all'umanità uccidendosi.
     
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  3. the_king_of_kings765
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    Bellissimo topic, complimenti miss e... GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE.
    Ehm vediamo, cosa dire..... allora è un tipo di serial killer abbastanza particolare ma nei tempi del nazismo qualcosa del genere poteva capitare eccome. Ilse cambia da un giorno all'altro diventato l'atto di perversione e violenza in persona, suo marito desidera solamente violenza e sangue che sia Ebreo o Indiano o Francese poco importa. Grazie di nuovo miss.
     
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  4. MissNobody
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    Grazie King^^ Il tuo commento è proprio da criminologo xD
    Voi non lo vedete ma sto gongolando come una bimba :D
     
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  5. HarryBosch
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    Hanno avuto una fine fin troppo clemente per i miei gusti.
    Io gli avrei rinchiusi a vita e torturati ogni giorno per tutto l'arco della loro esistenza.
    E poi la tipa non si è manco pentita,si è impiccata ed è finita li.
     
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  6. rli
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    Ma ve siete resi conto che la storia di Ilse Koch è pura invenzione? Fu assolta dal tribunale delle SS (notoriamente non andavano per il sottile) che fucilò il marito perchè corrotto e perchè si era liberato di due detenuti. Nel 47 processata su pressione russa e rilasciata nel 49 dagli americani per "assenza di prove".

    On 8 June 1948 after she had served two years of her sentence, General Lucius D. Clay, the interim military governor of the American Zone in Germany, reduced the judgment to four years' prison on the grounds "there was no convincing evidence that she had selected inmates for extermination in order to secure tattooed skins, or that she possessed any articles made of human skin".[13]

    Jean Edward Smith in his biography, Lucius D. Clay, an American Life, reported the general maintained that the leather lamp shades were really made out of goat skin. The book quotes a statement made by General Clay years later:

    There was absolutely no evidence in the trial transcript, other than she was a rather loathsome creature, that would support the death sentence. I suppose I received more abuse for that than for anything else I did in Germany. Some reporter had called her the "Bitch of Buchenwald", had written that she had lamp shades made of human skin in her house. And that was introduced in court, where it was absolutely proven that the lamp shades were made out of goat skin.
    According to the Buchenwald Report, there was a factory at Buchenwald that produced leather goods out of animal skins, but it had caught fire during an Allied bombing raid on the camp on 24 August 1944.
     
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  7. HarryBosch
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    Grazie per aver condiviso questo aggiornamento.
    Gentilmente vieni a raccontarci qualcosa di te QUI
     
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  8. rli
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    But in 1976, General Clay was supposed to be a speaker at a conference at the George C. Marshall Research Foundation in Virginia. In poor health, he sent last-minute regrets. A month later, he and General Mark W. Clark gave videotaped interviews to a member of the Foundation.

    According to Mark Weber, the transcripts of those interviews reveal that General Clay reaffirmed his position of twenty-eight years earlier:

    We tried Ilse Koch. ...She was sentenced to life imprisonment, and I commuted it to three years. And our press really didn't like that. She had been destroyed by the fact that an enterprising reporter who first went into her house had given her the beautiful name, the "Bitch of Buchenwald," and he had found some white lampshades in there which he wrote up as being made out of human flesh.

    Well, it turned out actually that it was goat flesh. But at the trial it was still human flesh. It was almost impossible for her to have gotten a fair trial.

    Similar words were said to Jean Edward Smith in the interview he took:

    That was one of the reasons I revoked the death sentence of Ilse Koch. There was absolutely no evidence in the trial transcript, other than she was a rather loathsome creature, that would support the death sentence. I suppose I received more abuse for that than for anything else I did in Germany. Some reporter had callled her the "Bitch of Buchenwald," had written that she had lampshades made out of human skin in her house. And that was introduced in court, where it was absolutely proven that the lampshades were made out of goatskin.
     
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  9. Toshiro Umezawa
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    Col rischio di attirarmi le ire di qualcuno, ho sempre considerato i processi, sia quello di Norimberga che quello di Tokyo, delle farse e delle offese nei confronti delle vittime della shoah, come è preferibile chiamare il genocidio ebraico.
    Riscontrata la colpevolezza di un mostro come questo, nessun processo, nè condanne di carcere.
    Lo si prendeva, lo si portava nei campi che ha frequentato e gli si faceva le stesse cose che ha perpetrato ai prigionieri, nel modo più lento possibile.
    Nell'impossibilità di riportare in vita quelle vittime, occorreva applicare la legge del taglione.
     
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    Demone Incantatore

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    Giustizia vera non è mai stata fatta purtroppo.
    Il perdono in questi casi non dovrebbe essere un opzione da considerare.
     
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